Al di là della contrazione delle risorse (-800 milioni di euro in un anno, pari a quasi il 9% del totale), il mercato televisivo sta cambiando ed è destinato a cambiare nella fruizione, anche per effetto della digitalizzazione.
La tv generalista conta ancora quasi il 75% dell’audience medio, ma già si vedono i primi risultati della diversificazione dell’offerta: le altre proposte sul digitale terrestre rappresentano il 15% e superano il dato della TV satellitare.
Multidevice: questa è forse la prospettiva più interessante dell’evoluzione del settore. C’era una volta “il piccolo schermo”: uno solo, quello del televisore di casa. Poi ne sono arrivati altri. Quello del calcolatore, seguito negli ultimi anni sempre più da tablet e smartphone. Il video, grazie a Internet, si sta affrancando dal solo schermo televisivo per dilagare in tutti gli altri.
Non dobbiamo aver paura di osservare con lenti nuove: il cambiamento richiede nuove analisi del mercato, anche al fine di verificare se tecnologie, domanda e offerta si muovono con la stessa velocità, e di valutarne gli effetti sulla concorrenza e sul pluralismo, due delle missioni fondamentali del nostro operare.
In questa direzione, abbiamo già programmato l’analisi del mercato della capacità di trasporto su reti televisive digitali terrestri ed è nostra intenzione avviare a breve l’analisi dei singoli mercati del Sistema Integrato delle Comunicazioni per la verifica delle eventuali posizioni dominanti e del loro effetto sulla concorrenza e sul pluralismo.
Abbiamo adottato le regole per la gara delle frequenze alla televisione digitale terrestre. In questa occasione, abbiamo messo mano al problema ben più complesso del riordino dello spettro radioelettrico. A breve, chiuderemo il nuovo piano di assegnazione delle frequenze televisive e abbiamo posto le basi della strategia di ripartizione delle frequenze in banda 700 tra televisione e telecomunicazioni da portare avanti nel 2015- 2020.
Sono state avviate le prime sperimentazioni della radio digitale (DAB), punto di partenza per offrire qualità e nuovi servizi digitali.
Abbiamo avviato il procedimento per la determinazione del valore d’uso delle frequenze televisive già assegnate, condizione rilevante per evitare sprechi e inefficienze nell’assegnazione di una risorsa scarsa anche in prospettiva.
Il coordinamento con il Ministero dello Sviluppo Economico in materia di gestione dello spettro è essenziale, sia per affrontare insieme le attività in campo internazionale, sia per essere efficaci nelle rispettive attività – altamente complementari – di ripartizione e assegnazione dello spettro radioelettrico ai diversi usi.
Angelo Marcello Cardani
Presidente dell’Autorità Agcom