Da un programma dedicato al sesso su Mtv alla cronaca nera su Rai3, dal calcio su Sky all'attualità di La7: Camila Raznovich e Ilaria D'Amico si lanciano in nuove sfide televisive.
La Raznovich, 32 anni, sabato sera ha esordito con «Amori criminali», storie drammatiche di donne e di violenze subite; la D'Amico, 33 anni, debutterà il 13 aprile su La7 in una trasmissione su temi sociali (il titolo è da decidere), in onda al posto delle «Invasioni barbariche».
Le lega un filo sottile: sono belle, sono giovani, conducono programmi importanti in reti generaliste.
Vuoi vedere che qualcosa sta cambiando per le donne in tv?
«Sono contenta che mi abbia chiamato Rai3, anche se rimango affezionata a Mtv â raccconta Camilaâ lo so, sono giovane, ma lavoro da dodici anni, è giusto avere possibilità e farsi sentire. Basta con il cliché della bellona che non dice nulla, è molto più difficile farsi strada da donna pensante, ma la meritocrazia alla lunga fa la differenza. La tv generalista non brilla di talenti, le donne giovani fanno una fatica incredibile. Ammiro molto Simona Ventura, Daria Bignardi e Serena Dandini: immagino tutto il lavoro che c'è dietro».
Perché piace tanto ai giovani?
«Anche se in "Amori criminali" userò un linguaggio più serio e giornalistico, non parlo mai a nome loro, non sono la portavoce di nessuno. E probabilmente la mia vita particolare, sono cresciuta in una comunità hippy e ho viaggiato tra India, Inghilterra e Italia, mi ha dato una formazione che mi rende vicina a loro».
Gabriella Mancini
per "La Gazzetta dello Sport"