«Il controllo è attentissimo, in 170 puntate non abbiamo mai avuto una contestazione, L'Eredità è blindatissima». Carlo Conti, conduttore del quiz di Raiuno, ci mette la faccia e la mano sul fuoco. Nel suo quiz nessuna possibilità di truffa.
Spiega Conti
«Ci sono controlli incrociati: chi seleziona i concorrenti, è diverso da chi sceglie le domande. E pure le diverse fasi del gioco sono affidate ad autori diversi. Non può succedere niente di niente».
Oltre al controllo serrato, Conti dà anche una spiegazione «romantica»
«Se tutto fosse truccato si perderebbe il lato umano del gioco, la gioia di chi vince e si porta a casa un gruzzoletto che a volte ti cambia la vita. Ricordo di un ragazzo che è riuscito a pagarsi gli studi, di uno sposato da poco che con la vincita risolveva molti problemi... Se fingessero, si capirebbe».
Sicuro?
«Non sarebbero così spontanei nelle risposte».
Non è che dopo vallettopoli, arriverà quizzopoli?
«Eh no â protesta ridendo Conti, che con il suo preserale ammalia quasi un terzo della platea tv: 29% di share nella prima parte e il 32% nella seconda â. Se ci tolgono pure il quiz.... Per truccare L'Eredità dovrebbero essere coinvolte troppe persone. La mela marcia può capitare, per carità , però dovrebbe farne marcire molte altre».
E gli altri quiz?
«Non ho mai avuto la sensazione di assistere a situazioni strane. Ricordo la prontezza di Mara Venier che smascherò un concorrente in diretta».
Era il '97 e a Domenica In uno spettatore rispose a una domanda che la conduttrice aveva deciso di non fare più. «Succedesse, mi comporterei allo stesso modo. Godiamo della fiducia e della stima dei telespettatori, siamo garanti di ciò che proponiamo».