Con un'interrogazione al ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni,(a firma anche dei deputati Antonello Falomi e Tana de Zulueta) l'esponte Ds e membro della commissione di Vigilanza, Giuseppe Giulietti chiede il motivo per il quale il ministero non abbia assegnato al canale televisivo 'Rete A' le frequenze necessarie per coprire la popolazione, come peraltro richiesto dall'autorizzazione a trasmettere rilasciata dallo stesso dicastero.
Nell'interrogazione Giulietti ricorda che "l' emittente televisiva RETE A è titolare dell'autorizzazione per l'attività di radiodiffusione televisiva nazionale su frequenze terrestri in tecnica analogica; l' emittente non è in condizione di garantire con l'attuale disponibilità di frequenze (193 in totale) la copertura della popolazione nel territorio a cui si riferisce l'autorizzazione; RETE A ha presentato al Ministro e all'AGCOM richiesta di assegnazione di frequenze disponibili nell'ambito del territorio nazionale e il Ministero delle Comunicazioni ha risposto di non poter accogliere l'istanza di assegnazione presentata dalla predetta emittente.
L' emittente televisiva ha fatto ricorso al TAR contro la decisione del Ministero delle Comunicazioni; con sentenza n. 13415/06 depositata il 30 novembre 2006, il Tribunale Amministrative Regionale per il Lazio, ha riconosciuto il diritto dell'emittente all'assegnazioni dei canali richiesti e sono scaduti i tempi entro i quali il Ministro avrebbe potuto ricorrere presso il Consiglio di Stato.
"A questo punto chiedo al ministro Gentiloni - aggiunge all' interrogazione Giulietti - se il governo voglia tutelare i diritti dei soggetti autorizzati, permettendo loro di esercitare l'attivita' televisiva, mettendo a disposizione le frequenze che si stanno liberando con il passaggio al digitale. Non si tratta di danneggiare qualcuno ma di tutelare chi i diritti ce l'ha, senza creare condizioni con 'figli di un editore minore'. Cosi' come per Europa7, problema da me gia' segnalato, mi aspetto un intervento da parte dell'esecutivo su questa vicenda di Rete A".
Nell'interrogazione Giulietti ricorda che "l' emittente televisiva RETE A è titolare dell'autorizzazione per l'attività di radiodiffusione televisiva nazionale su frequenze terrestri in tecnica analogica; l' emittente non è in condizione di garantire con l'attuale disponibilità di frequenze (193 in totale) la copertura della popolazione nel territorio a cui si riferisce l'autorizzazione; RETE A ha presentato al Ministro e all'AGCOM richiesta di assegnazione di frequenze disponibili nell'ambito del territorio nazionale e il Ministero delle Comunicazioni ha risposto di non poter accogliere l'istanza di assegnazione presentata dalla predetta emittente.
L' emittente televisiva ha fatto ricorso al TAR contro la decisione del Ministero delle Comunicazioni; con sentenza n. 13415/06 depositata il 30 novembre 2006, il Tribunale Amministrative Regionale per il Lazio, ha riconosciuto il diritto dell'emittente all'assegnazioni dei canali richiesti e sono scaduti i tempi entro i quali il Ministro avrebbe potuto ricorrere presso il Consiglio di Stato.
"A questo punto chiedo al ministro Gentiloni - aggiunge all' interrogazione Giulietti - se il governo voglia tutelare i diritti dei soggetti autorizzati, permettendo loro di esercitare l'attivita' televisiva, mettendo a disposizione le frequenze che si stanno liberando con il passaggio al digitale. Non si tratta di danneggiare qualcuno ma di tutelare chi i diritti ce l'ha, senza creare condizioni con 'figli di un editore minore'. Cosi' come per Europa7, problema da me gia' segnalato, mi aspetto un intervento da parte dell'esecutivo su questa vicenda di Rete A".
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