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La Gran Bretagna scopre la sua guerra delle tv

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Fonte: La Repubblica - Affari e Finanza

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Televisione
  lunedì, 26 marzo 2007
 00:00

Non solo in Italia la tv è origine di continui contenziosi in materia di antitrust e di polemiche molto accese attorno alle regole che governano il mercato. Adesso anche la Gran Bretagna sembra addentrarsi in modo sempre più inestricabile in una vera e propria ‘guerra tv’ che coinvolge tutti i protagonisti, grandi e piccoli del settore, uniti, al momento, contro un nemico comune: la BSkyB di Rupert Murdoch.

L’ultimo atto è di pochi giorni fa. La Ofcom l’Authority per le tlc, ha annunciato l’avvio di un’istruttoria sull’intero mercato della pay tv britannico. Ad originare l’istruttoria, un esposto presentato da quattro soggetti diversi.

Uno è Bt, che ha lanciato da pochi mesi il suo servizio Vision, una Iptv che porta nelle case degli utenti alcuni canali di tv via Internet a pagamento attraverso un settopbox ibrido, che cioè consente, oltre la connessione a banda larga sulla rete telefonica, anche la ricezione del segnale via etere della tv digitale terrestre.

A fianco di Bt, almeno per la richiesta dell’apertura dell’indagine, si è schierata Virgin Media, il network di tv via cavo prima denominato Ntl e che ha cambiato nome poco tempo fa, con l’arrivo, come azionista di maggioranza relativa, di Richard Branson. Gli altri due soggetti sono due società minori di servizi di paytv, una irlandese, Setanta, e una inglese, Topup Tv.

L’accusa per BSlyB è d'abuso di posizione dominante sul mercato della tv a pagamento. Ma ogni contendente ha motivazioni diverse. Lo scenario della pay tv in Gran Bretagna è infatti abbastanza complesso. BSkyB ha 8,4 milioni di abbonati via satellite.

Virgin Media ne ha 3,3 sulla sua rete di cavi. Bt Vision è appena partita e il suo numero di utenti è per ora irrilevante.

A originare la querelle è in particolare in questa fase proprio Bt. Che sta cercando di lanciare la sua Iptv offrendo in pratica agli utenti il settopbox che consente di vedere i canali gratuiti in chiaro del digitale terrestre.

Il problema nasce perché Murdoch ha annunciato di star per lanciare anche un canale di pay tv proprio sul digitale terrestre con un suo specifico modello di set top box.

Una iniziativa che danneggerebbe la strategia commerciale di Bt. Per parte sua Branson ha invece ancora un contenzioso aperto con BSkyB per la vicenda Itv, il network tv su cui Virgin Media stava lanciando un’Opa che è stata respinta in seguito ad un colpo di mano di Murdoch che ha preso in un sol colpo oltre il 18% della società: una quota che si è rivelata determinante nella decisione di respingere l’Opa del concorrente.

Dal punto di vista degli utenti il contenzioso sta creando problemi. Sui canali via cavo di Virgin i canali di Sky non si vedono più. E lo stesso network non può più accedere ad alcune produzioni di successo, in particolare alcuni serial, prodotti dalla Fox, che fa sempre capo al gruppo News Corp.

Nel frattempo BSkyB ha deciso di chiudere tre canali, tra i quali SkyNews e Sky Sport News, che venivano fino a poco fa trasmessi in chiaro anche sul digitale terrestre, facendo sospettare una mossa di Murdoch per impoverire l’offerta ‘free’ (di cui beneficia anche Bt) e preparare il terreno al lancio del suo settopbox proprietario che abiliterà anche i nuovi canali pay, sul modello di quanto hanno fatto in Italia Mediaset e La7.

I tempi per l’indagine di Ofcom non dovrebbero però essere brevissimi ma i fronti di attacco per Murdoch si stanno moltiplicando pericolosamente.

Al punto che potrebbe anche valutare l’opportunità di alleggerire la sua posizione, magari cedendo la sua partecipazione in Itv. Ma per farlo dovrebbe accettare una minusvalenza sostanziosa: i titoli che ha comprato pochi mesi fa a 135 pence viaggiano ora ad una quotazione di circa il 30% più bassa.

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