Le Iene?
«Devi fare lo share se vuoi andare in onda».Â
Camera Café?
«Senza di noi non funzionerebbe mai».
Cristina Chiabotto?
«Meglio Ilary Blasi».
Ovazioni da stadio ieri per Luca & Paolo all'Università Cattolica di Milano.
Battute, risate, riflessioni e anche un'autocritica. «A volte alle Iene capita qualche caduta di stile, ma se il programma facesse il 9% di share anziché il 15% non avremmo la possibilità di farlo. Se vuoi andare in onda devi fare lo share. E allora bisogna alternare le tette di Melita (una concorrente del Grande fratello, ndr) a qualcosa di più serio».
Si parla di Ilary Blasi: «Mi sento responsabile â confida Lucaâ, io ho appoggiato la scelta di Ilary più di altre iene che volevano ancora Cristina Chiabotto. Volevo dimostrare che se una donna è incinta non è mica malata. Con lei si è istaurata una complicità divertita come era successo con Alessia (Marcuzzi)».
La Chiabotto è un'omissione voluta?
«Sì»., la risposta lapidaria.
L'occasione dell'incontro è la registrazione della puntata del Grande Talk (domani ore 22.35, in replica sabato alle 9 e alle 21), l'osservatorio-laboratorio sulla tv condotto da Alessandro Zaccuri su Sat2000 (canale 818 di Sky).
Si parla di Camera Café. «In Francia in 5 anni hanno fatto 300 puntate â ancora Luca â, da noi 1200 in 3 anni. Io a volte le rivedo e non so come vanno a finire».
Camera Café è un format, funzionerebbe senza di voi?
Il sorriso si allarga: «Assolutamente no».
Ci sono cose che non fareste mai?
«Buona Domenica». Applausi di approvazione.
La comicità ?
«L'unico limite è: fa ridere o no? Come quando abbiamo fatto la parodia di Bin Laden e del Mullah Omar».
Prossimo progetto: La strana coppia, 30 puntate .della serie tv americana da metà aprile su Italia 1. Ispirata al film con Jack Lemmon e Walter Matthau, racconta le vicende di due divorziati (nell'originale Tony Randall e Jack Klugman) che vivono sotto lo stesso tetto: uno (sarà Paolo) è un fotografo paranoico amante dell'igiene, l'altro (Luca) è un cinico giornalista sportivo.
«Ovviamente sarà attualizzato, ma le storie sono quelle. Sono veri mini film: il 75% è girato in interni, il 25% in esterni, guardando ai Robinson e a Friends. Dimenticatevi Lemmon e Matthau. Però fate pure paragoni: è meglio perdere giocando con un fuoriclasse che pareggiare con una schiappa».
Renato Franco
per "Il Corriere della Sera"