Le Iene: lezione-show alla 'Cattolica' di Milano
News inserita da: Simone Rossi (Satred)
Fonte: Corriere della Sera
Le Iene?
«Devi fare lo share se vuoi andare in onda».
Camera Café?
«Senza di noi non funzionerebbe mai».
Cristina Chiabotto?
«Meglio Ilary Blasi».
Ovazioni da stadio ieri per Luca & Paolo all'Università Cattolica di Milano.
Battute, risate, riflessioni e anche un'autocritica. «A volte alle Iene capita qualche caduta di stile, ma se il programma facesse il 9% di share anziché il 15% non avremmo la possibilità di farlo. Se vuoi andare in onda devi fare lo share. E allora bisogna alternare le tette di Melita (una concorrente del Grande fratello, ndr) a qualcosa di più serio».
Si parla di Ilary Blasi: «Mi sento responsabile — confida Luca—, io ho appoggiato la scelta di Ilary più di altre iene che volevano ancora Cristina Chiabotto. Volevo dimostrare che se una donna è incinta non è mica malata. Con lei si è istaurata una complicità divertita come era successo con Alessia (Marcuzzi)».
La Chiabotto è un'omissione voluta?
«Sì»., la risposta lapidaria.
L'occasione dell'incontro è la registrazione della puntata del Grande Talk (domani ore 22.35, in replica sabato alle 9 e alle 21), l'osservatorio-laboratorio sulla tv condotto da Alessandro Zaccuri su Sat2000 (canale 818 di Sky).
Si parla di Camera Café. «In Francia in 5 anni hanno fatto 300 puntate — ancora Luca —, da noi 1200 in 3 anni. Io a volte le rivedo e non so come vanno a finire».
Camera Café è un format, funzionerebbe senza di voi?
Il sorriso si allarga: «Assolutamente no».
Ci sono cose che non fareste mai?
«Buona Domenica». Applausi di approvazione.
La comicità?
«L'unico limite è: fa ridere o no? Come quando abbiamo fatto la parodia di Bin Laden e del Mullah Omar».
Prossimo progetto: La strana coppia, 30 puntate .della serie tv americana da metà aprile su Italia 1. Ispirata al film con Jack Lemmon e Walter Matthau, racconta le vicende di due divorziati (nell'originale Tony Randall e Jack Klugman) che vivono sotto lo stesso tetto: uno (sarà Paolo) è un fotografo paranoico amante dell'igiene, l'altro (Luca) è un cinico giornalista sportivo.
«Ovviamente sarà attualizzato, ma le storie sono quelle. Sono veri mini film: il 75% è girato in interni, il 25% in esterni, guardando ai Robinson e a Friends. Dimenticatevi Lemmon e Matthau. Però fate pure paragoni: è meglio perdere giocando con un fuoriclasse che pareggiare con una schiappa».
Renato Franco
per "Il Corriere della Sera"