Dieci giorni. Poi L'isola dei famosi potrebbe finire anche a Mediaset. Parola di Giorgio Gori.
L'ad di Magnolia, la casa di produzione del format, vuole risposte certe dalla Rai. E dal suo presidente, Claudio Petruccioli, che settimana scorsa aveva pronunciato il suo aziendale editto: dal 2008 basta reality sulla tv pubblica perché sono programmi che «mettendo le persone in situazioni artificiali e coercitive» producono «comportamenti immotivati se non degradanti».
Spiega Gori: «Ovviamente a noi piacerebbe rinnovare il contratto con la Rai anche perché lì il programma si sente a casa e pensiamo possa, ancora una volta, esserne un suo punto di forza. Aspettiamo ancora una decina di giorni». Poi tira le somme: «Se la Rai non ha più intenzione di trasmetterla non è escluso che L'Isola passi alla concorrenza». Dopo la rinuncia di Simona Ventura (che ha fatto altre scelte), un nuovo colpo per il reality che nella scorsa edizione ha fatto il 26 per cento di share.
Gori interviene sul dibattito reality sì, reality no: «Il 50% dei ricavi della tv pubblica arriva dalla pubblicità ed è con questi soldi che si paga intrattenimento leggero e reality. Si può discutere sul linguaggio, sul modo di realizzare questi programmi, ma non credo che la Rai possa lasciarne il monopolio a Mediaset».
Aggiunge: «Certo si può fare meglio perché la Rai ha sempre il compito di fare meglio di altri, non solo di intrattenere il pubblico ma anche dire qualcosa in più».
Concorda il direttore di Raidue Antonio Marano: «C'è un modo diverso della Rai per fare reality, un modo diverso che si basa soprattutto sul linguaggio e sullo stile. So bene che alzando il linguaggio oltre certi limiti potremmo fare maggiori ascolti, ma non credo che questo eccedere alla fine renda. A mio avviso rendono di più i sentimenti che l'eccesso. In passato, forse, andava bene avere un linguaggio sopra le righe, oggi non più».
Detto questo, nessun ammutinamento, Marano è aziendalista («sono di Varese: azienda, famiglia, patria»): «Rispetterò, ovviamente, le regole, come ho sempre fatto. Però la Rai ha tre reti, che devono essere complementari e non monotematiche. Ritengo sia giusto che chi paga il canone possa avere un'offerta ampia anche di intrattenimento».
Offerta in cui rientra l'ultimo arrivato dei reality, già programmato prima del monito dì Petruccioli e approvato dallo stesso presidente Rai' La sposa perfetta al via su Raidue da domani in prima serata.
Protagoniste le nuore e le suocere, o meglio le future nuore e suocere. Per undici puntate cinque mamme con i loro figli (età tra i 26 e i 31 anni) si metteranno in gioco per trovare tra 18 ragazze la sposa ideale che vada bene sia ai ragazzi sia alle loro madri. Conducono Cesare Cadeo e Roberta Lanfranchi.
Ancora Marano: «Il pregio di questo reality è quello di mettere alla luce del sole rapporti che sono di tutti i giorni. Ci si può anche scherzare ma poi si entra in un problema di costume che molti vivono o hanno vissuto».
 Il format dello show viene dalla Turchia. Spiega Gori: «La puntata finale è stata seguita dal 70% degli spettatori. à stato un fenomeno di cui hanno parlato anche giornali e televisioni. à un reality che cerchiamo di declinare in modo divertente. Lo scopo è dire qualcosa di più sulla famiglia».
Tanto dei reality sarà difficile sbarazzarsi. Chiude Gori: «Se il Grande Fratello fa ancora il 25% di share, il pubblico c'è».
Renato Franco
per "Corriere della Sera"