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Pasquale Romano, il 'Dottore' di Affari Tuoi

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Fonte: Quotidiano Nazionale

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Televisione
  mercoledì, 11 aprile 2007

Prima era l'infame, adesso è diventato «il dottore». In ogni caso resta Pasquale Romano, autore dì «Affari tuoi» (il fortunatissimo gioco di Raiuno che tutte le sere si scontra con «Striscia») e temibile nemico di ogni concorrente.

Ex professore di filosofia a Napoli, ha iniziato nel '93 a «Stranamore» con Alberto Castagna, di cui era cognato (Pasquale è fratello di Pucci Romano).

Com'è avvenuto il passaggio da infame a dottore?
«E' legato all'indole di Flavio, lui si rapporta alla gente sempre in modo gentile».

A proposito di Flavio, Insinna: come mai avete scelto proprio lui per sostituire Pupo?
«L'idea è venuta a una mia amica sceneggia-trice che aveva partecipato alle Telegrolle e aveva apprezzato la verve di Flavio nel condurre la serata. Ci siamo incontrati e ho capito che, da bravo attore, è uno che non lascia niente al caso e si prepara».

Lei gioca a poker?
«Al mio paese, nel Napoletano, giocavo a carte. Mai d'azzardo, però».

Che errori faceva all'inizio, nella trattativa con i concorrenti?
«All'inizio il gioco era così forte che se anche non restavano pacchi importanti funzionava lo stesso. Oggi invece mi devo costruire una strategia per tenere alto l'interesse fino alla fine e per sorprendere non solo il concorrente ma anche lo spettatore, e così prevedo il cambio di pacco, il pacco X, eccetera. Però non è necessario che i pacchi importanti arrivino fino alla fine. Spesso abbiamo ottimi ascolti anche quando restano il pacco da 30mila euro contro uno che non vale niente, perché il sale del gioco non sta nei 500mila euro, ma nel fatto che puoi tornare a casa a mani vuote dopo aver accarezzato il sogno».

Come studia la psicologia dei concorrenti? Ci sono dei dettagli rivelatori?
«Non bado mai nemmeno a ciò che mi dicono i miei colleghi che hanno parlato con i concorrenti. Può capitare che il più timido di tutti in trasmissione faccia una cosa insospettabile. A loro dico soltanto di regalarci emozioni e di partecipare con intensità, perché se no da casa si arrabbiano. Diciamo la verità: i concorrenti che vengono qui non hanno abilità né talenti particolari, e quindi possono giustificare la loro partecipazione solo con la passione».

Quindi capita che il pubblico parteggi per lei?
«Eccome! Perché c'è il concorrente simpatico che fa tenerezza, ma c'è pure quello antipatico. Esiste l'invidia, non dimentichiamolo: e allora la gente a casa spera che il concorrente perda».

Un concorrente che l'ha colpita?
«Una signora piemontese molto bella. Aveva la possibilità di vincere 100mila euro ma ha cambiato pacco. Dopo la trasmissione è scoppiata in lacrime e mi ha detto di avermi odiato, che era convinta che io ce l'avessi con lei, che non l'avevo nemmeno salutata. Alla fine il marito è riuscita a convincerla che facevo solo il mio mestiere per il bene del programma».

Il più furbo?
«Un contadino molisano scaltrissimo. Aveva il pacco con 250mila euro ma aveva accettato di cambiarlo. Poi gli ho riproposto il cambio con lo stesso pacco, certissimo che non avrebbe accettato. Invece con un'intuizione di furbizia contadina ha capito che prima l'avevo fregato io, e allora mi ha fregato lui. Se n'è andato con i 250mila».

Qualcuno penserà che venga pagato a percentuale sui soldi che fa risparmiare alla Rai...
«Magari. Guadagno bene, mi sono comprato - col mutuo - un appartamento. Comunque la media dei premi pagati a puntata è bassissima: 30mila euro. "Affari tuoi" non è un programma costoso: dieci volte meno che "Striscia"».

Appunto, «Striscia»: vi ha accusato di manipolare le puntate.
«E' impossibile. Se si guardano gli ultimi 6-7 mesi è evidente che le vincite rientrano nella media probabilistica».

Cosa invidia a Striscia?
«La capacità di non mollare mai. Ma anche noi non siamo da meno. Ci hanno acquistato Bonolis, non dimentichiamolo. Ma li abbiamo raggiunti di nuovo».

Pietro Degli Antoni
per "Quodiano Nazionale"

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