Â
Dall'altra parte, in contrapposizione, rispetto allo scadente risultato del prodotto di Raidue ha finito col fare un figurone perfino "Un due, tre... Stalla", rinvigorito o qualcosa di simile dalla cura De Filippi, seppur su numeri che in altri casi farebbero parlare di flop. Buon per chi si diverte ancora con queste cose, e soprattutto a discuterci sopra. A patto di non gabellare una situazione che si è ormai del tutto normalizzata â il trend al ribasso dei reality â come qualcosa di ancora vivo e rappresentativo di tendenze, pensieri e azioni.
Â
Visto che inumeri, alla fine, decidono sempre tutto, sarebbe il caso di stabilire una volta per tutte che vale la pena trarre conclusioni forti e puntuali solo sui prodotti tv che registrano ascolti davvero rilevanti: e ormai succede solo per le grandi partite di calcio o per le fiction di richiamo. E nel ramo intrattenimento per due o tre personaggi al massimo, in grado di radunare le folle. Il resto che viene proposto sulla tv in chiaro è in larghissima parte solo cabotaggio televisivo di medio-basso spessore, riempitivo per chi non ha o non vuole di meglio da fare o guardare.
Â
In teoria non ci sarebbe nulla di male, salvo chiedersi ogni tanto, giusto per non perdere l'abitudine, perché non sia tutto un po' migliore, e quanto costerebbe. E chi sono quelli che fanno di tutto per impedirlo.
Â
Antonio Dipollina
per "La Repubblica"
per "La Repubblica"