Stupore, indignazione, delusione, rammarico, rabbia, questi sono i sentimenti che tantissimi consumatori hanno manifestato ad Adiconsum lamentandosi per non aver potuto vedere in tv "Vivaradio2" lo show di Fiorello e Baldini che il Servizio pubblico RAI trasmette tutti i giorni attraverso Radio2 e che in via eccezionale ieri è stato ripreso dalle telecamere di RAISAT EXTRA che lo ha trasmesso in serata. Il problema è che un prodotto radiofonico di enorme successo, finanziato dal canone televisivo, sia stato usufruibile in forma televisiva, esclusivamente attraverso i canali a pagamento di SKY.
I cittadini sono stati divisi in cittadini di serie A, quelli che hanno visto Fiorello perché abbonati SKY, e di Serie B, quelli che non sono abbonati a SKY. La discriminante quindi non è stato l'abbonamento alla Rai ma a Sky. La beffa per gli abbonati? Che con il canone si sia finanziato un prodotto multimediale esclusivo per la tv a pagamento.
Il nuovo contratto RAI recita all'art. 4: "La Rai riserva un'ampia percentuale della programmazione annuale…..ai generi di seguito indicati: f) Spettacolo: trasmissioni a carattere culturale e di intrattenimento con particolare attenzione alle forme artistiche dal vivo quali il teatro, la danza, la lirica, la prosa e la musica in tutti i suoi generi; …". Viva Radio2 rientra certamente nei parametri dell'Art.4, ma nel caso specifico la programmazione è stata rivolta a canali a pagamento.
Avremmo compreso l'esclusiva su un canale digitale terrestre, e quindi sul satellitare in chiaro, come proposto dal Ministro Gentiloni e dal Garante delle Comunicazioni Calabrò, che hanno più volte invitato la RAI a produrre nuovi programmi per promuovere il digitale gratuito. Così facendo invece si è solo invitato i consumatori ad abbonarsi a Sky, e ora qualcuno deve rispondere di questo comportamento.
Adiconsum chiede quindi al Presidente Petruccioli e al Consiglio di Amministrazione della Rai di fare chiarezza; alla Commissione di Vigilanza, al ministro Gentiloni, di verificare se è lecito, alla luce del nuovo contratto,
- promuovere la Tv a pagamento di Sky con i soldi dei contribuenti
- privare la quasi totalità degli utenti, di un prodotto di qualità, come è definito quello di Fiorello, a vantaggio di pochi abbonati ed a svantaggio degli interessi economici della stessa Rai.
- procurare un danno economico alla Rai, facendo mancare gli introiti pubblicitari, che la collocazione in prima serata di Rai Uno avrebbe fatto arrivare copiosi.