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Ue: Ddl Gentiloni ancora da valutare, prematuro parlare di via libera

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Fonte: Help Consumatori

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Televisione
  mercoledì, 02 maggio 2007
L'Antitrust europeo non ha ancora formulato nessun via libera definitivo al disegno del legge presentato dal ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni volto a disciplinare il settore televisivo nella fase di transizione al digitale terrestre.

Lo ha detto Jonathan Todd, portavoce del commissario Ue alla Concorrenza Neelie Kroes, commentando le indiscrezioni uscite sulla stampa italiana secondo cui Bruxelles avrebbe dato il via libera alla legge, ritenuta in grado di correggere la Gasparri, pur invitando il Governo ad alcune modifiche. A partire da uno dei passaggi più significativi dell'impianto che fissa il tetto del 45% alla raccolta pubblicitaria.

"E' prematuro - ha detto il portavoce- dare adesso una valutazione del disegno di legge Gentiloni: la Commissione europea esprimerà il suo giudizio quando riceverà la versione finale della proposta". Todd ha precisato che l'Esecutivo europeo "non ha ancora dato l'approvazione al disegno di legge Gentiloni" ma si esprimerà solo " quando le autorità italiane ci invieranno il testo definitivo della legge''.

Il portavoce di Neelie Kroes ha sottolineato comunque come sia "positivo che le autorità italiane prendano sul serio le preoccupazioni espresse nella lettera di messa in mora" dello scorso luglio, quando è stata avviata la procedura d'infrazione nei confronti della Legge Gasparri. "Il 12 aprile - ha proseguito Jonathan Todd - abbiamo inviato una lettera in cui abbiamo spiegato che le valutazioni sarebbero state fatte sulla versione finale. L'impressione che abbiamo dato la nostra benedizione è sbagliata".

Il provvedimento, in pratica una riforma della legge Gasparri, approvato da Palazzo Chigi all'unanimità ma con delle modifiche rispetto al testo originale, interviene sulla redistribuzione della raccolta pubblicitaria, aggiustando lo squilibrio al momento esistente a favore della tv. Allo stesso tempo con la nuova normativa scompare una delle novità più contestate della Gasparri, ovvero l'istituzione del Sic, il "sistema di comunicazione integrato" che diluiva i limiti di accaparramento della raccolta pubblicitaria considerandoli in relazione ad un unico bacino nel quale confluivano anche satellitare e digitale terrestre.

Questa misura prevede il trasferimento di una rete analogica sul digitale entro il 2009 per Rai e Mediaset e introduce inoltre una serie di norme che rafforzano le garanzie pubbliche nel sistema della rilevazione degli indici d'ascolto.

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