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Benigni torna, dunque. Le sue apparizioni  dovranno cominciare in quello che gli esperti chiamano "periodo di garanzia autunnale". Va da settembre a dicembre ed è una fase strategica della stagione televisiva. A ottobre, l'artista si chiuderà nei suoi teatri di posa di Papigno, a un passo da Terni, e produrrà uno spettacolo inedito a puntata unica. Durerà 90 minuti. RaiUno si è impegnata a metterlo in onda in prima serata senza alcuna interruzione pubblicitaria. Gli spot potranno andare, certo, ma solo prima e dopo il programma. A seguire RaiUno ospiterà dodici apparizioni di Benigni in seconda serata, una a settimana. Anche in questo caso, gli spot saranno banditi dalla trasmissione, ricavata dalle letture dantesche che Benigni sta facendo in tutta Italia. RaiUno dovrà mandare in onda le puntate a partire dalle 23.20, mai oltre questo orario. Il giorno sarà probabilmente il giovedì, quando la Prima Rete proponeva anche Celentano.
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Proprio ieri Vespa si è proclamato vittima, bersaglio di un altro «ridimensionamento ad personam». In una sua lettera al direttore generale Cappon, Vespa contesta la decisione di Piero Badaloni responsabile di Rai International, di ridurre da quattro a uno i Porta a Porta in palinsesto. Per alcune settimane, Badaloni ha trasmesso tutte e quattro le puntate, che rappresentavano quindi il piatto unico per gli italiani all'estero in quella fascia oraria. Da qualche giorno invece Rai International propone il lunedì Rt di Enzo Biagi, il martedì Ballarò, il mercoledì Vespa (la puntata in genere non ha contenuto politico), il giovedì Annozero, il venerdì Tv7 e infine il sabato Italia Award, trasmissione realizzata dalla testata. Della mossa si è lamentata il consigliere di amministrazione Bianchi Clerici nella riunione di ieri. Il consigliere ricorda che i programmi di Floris o Santoro andavano già in onda, ma in un altro momento della giornata. Nessun direttore di Rai International li aveva mai sovrapposti a Porta a Porta arrivando a soffocare â dice â l'appuntamento con Vespa. Mario Landolfi di An, presidente della commissione di Vigilanza Rai, denuncia «un atto di discriminazione verso il programma più popolare tra i nostri connazionali dopo i telegiornali». Badaloni è sereno: «Mi è sembrato corretto alternare le trasmissioni di punta delle diverse reti nella fascia dedicata all'approfondimento. Non ho compiuto alcun abuso, semmai un dovere».
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Aldo Fontanarossa
per "La Repubblica"
per "La Repubblica"