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Champions: ieri si è consumata la 'morte dell'esclusiva'

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Fonte: Il Corriere della Sera

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Televisione
  giovedì, 24 maggio 2007
 00:00

Trionfo ad Atene per il Milan: si è giocato per la storia, anche della tv. Non era mai successo infatti che lo stesso evento sportivo potesse godere di cosi tante interpretazioni in diretta, tante quante le telecronache. Su Raiuno la partita è stata raccontata da Gianni Cerqueti e commentata da Beppe Dossena, su Sky da Massimo Marianella e Massimo Mauro e, infine, su Mediaset Premium, l'esagerazione, con tre audio diversi: commento ufficiale di Sandro Piccinini e Aldo Serena, commento comico e timidamente gufante della Gialappa's, commento da supertifoso di Carlo Pellegatti.
 
Ieri sera la nozione di esclusiva è stata sbriciolata come e più della scena finale di «Zabriskie Point» di Antonimi: e a raccogliere i frantumi che volavano nell'etere c'erano più di cento telecamere nell'Olympic Stadium. Persino due maxi-schermi. Ed è anche stata scritta, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, una lezione teorica sulla cerimonia della telecronaca. La voce fuori campo del telecronista è non solo una evidente chiave di lettura ma è anche una specie di spartito musicale, è un tam tam che suggerisce il ritmo della visione, specie in casi come questo dove il segnale video è lo stesso per tutte le reti (salvo gli interventi delle telecamere dedicate).
 
Il racconto di Cerqueti è compassato, quello di Marianella più urlato e quello di Piccinini totalmente adrenalinico. Insomma la percezione della partita dipende dalla telecronaca: ne abbiamo avuto in diretta la prova definitiva, anche se la vittoria del Milan ha facilitato le cose.
 
Un'osservazione infine puramente tecnologica: sulla Rai, col segnale analogico, i volti dei protagonisti risultavano più compressi, su Sky, invece, con segnale digitale riconquistavano la loro fisionomia «naturale».
 
Aldo Grasso
per "Il Corriere della Sera"

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