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Germania-Turchia oscurata in tv: la cronaca di una serata fantozziana

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Fonte: La Repubblica

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Quasi mezz'ora di semifinale oscurata in tv, nel secondo tempo. Un evento sbalorditivo, non succedeva niente di simile da vent'anni, una debacle per la Rai e per tutte le tv d'Europa. Tre interruzioni-video clamorose, il raddoppio della Germania che salta del tutto, il pareggio della Turchia che si vede da lontano, la radiocronaca mandata in tv per tappare il buco. Uno sfacelo. Colpa di una tempesta che si è scatenata su Vienna all'inizio del secondo tempo e che ha fatto saltare il ponte con il satellite nel punto centrale del colosso tv allestito per gli Europei.
 
Scene da anni Sessanta, con il triste cartello "Ci scusiamo per l'interruzione" riesumato da chissà dove ed esibito a lungo: quelli della Rai, in studio, che tentano di metterci una pezza mandando in onda replay delle azioni precedenti.
 
La prima interruzione dopo pochi minuti del secondo tempo, il panico, nessuno sa cosa fare anche se va detto che si tratta di un inedito clamoroso almeno per gli ultimi decenni della tv moderna. Poi dopo quasi dieci minuti torna il collegamento, per fortuna (si fa per dire, in una situazione simile) non ha segnato nessuno, si va avanti per altri dieci minuti ma poi, implacabile, la nuova interruzione.
 
Quelli di Raisport in studio non riescono a capacitarsi, si vedono gli ospiti che corrono di fretta alle loro poltrone: ed è lì che accade l'irreparabile, la Germania segna il raddoppio, Franco Lauro che conduce viene avvertito via radio dall'auricolare e dà l'annuncio, sbiancando come è comprensibile. La linea non torna, poi torna per alcuni minuti, si passa alla radiocronaca in tv, viene mandato l'audio di Radiouno con Emanuele Dotto che racconta frenetico le azioni come da copione.
 
Finché succede una cosa strana, ovvero si mette a funzionare una fly-cam, una sorta di telecamera sospesa quasi in cielo: come unico momento quasi fortunato della serata in quel momento pareggia la Turchia e proprio nella porta sottostante questa telecamera altissima. Non è il massimo ma almeno si vede il gol, per alcuni momenti vanno in sovrapposizione le voci del radiocronista e quelle dei telecronisti ufficiali, Gianni Cerqueti e Fulvio Collovati.
 
Finché la Germania segna il gol del vantaggio definitivo e quello si vede, ma poi il collegamento salta ancora. E a quel punto saremmo agli ultimi, palpitanti minuti di partita con la Turchia che in questo Europeo ha fatto fuoco e fiamme proprio nei secondi finali delle gare ribaltando le situazioni: niente, salta tutto fino alla fine, il fischio finale viene annunciato via radio, rabbia e sconcerto davanti ai tv di tutta Europa salgono a mille. Cerqueti e Collovati, intanto, vanno di telecronaca, nel senso di cronaca raccontata al telefono cellulare, con la voce accolta come un miracolo che arrivava da Marte e non da un semplice oltreconfine.
 
Ci vorranno giorni per stabilire cosa sia successo davvero. Certo, c'è stata la tempesta su Vienna, ma in Germania si dice che le frequenze tv austriache e svizzere non sono in linea con quelle del resto d'Europa e incidenti simili capitano con una certa frequenza. La tv tedesca è riuscita a trasmettere l'intera partita perché aveva un canale dedicato che si è salvato nel bailamme (per la cronaca, Zdf dopo la prima interruzione ha mandato le immagini della tv svizzera tedesca Sf, ndDigital-Sat).
 
Lo stesso funzionamento della telecamera posta in alto nello stadio di Basilea dimostra che con un accorgimento d'emergenza qualcosa si poteva fare. Se ne parlerà per giorni, ma intanto uno spettacolo per decine e decine di milioni di telespettatori in tutto il continente è finito in una scena fantozziana.
 
E sì, perché quando i nostri Cerqueti e Collovati hanno concluso via telefonino cellulare la telecronaca ripetendo più volte quanto fosse stata entusiasmante la partita sembrava proprio la celebre scena del primo Fantozzi, quando il protagonista è costretto ad andare al cinema mentre si sente la voce del telecronista che dice osannante: "una gara che per nessun motivo al mondo avremmo voluto perdere e siamo certi che anche voi telespettatori mai e poi mai avreste rinunciato a un simile spettacolo"...

 

Antonio Dipollina
per "La Repubblica"

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