Due settimane di rumors, di smentite e di altalena in Borsa per arrivare a un 'divorzio' consensuale tra l'ad Flavio Cattaneo e Tim. In cabina di regia ci sono i francesi, che avevano aperto il 'cantiere governance' gia' a giugno, dopo il via libera della Ue alla concentrazione Vivendi-Tim, nominando Arnaud Roy de Puyfontaine presidente esecutivo e Giuseppe Recchi vice presidente. Lunedì il Comitato Nomine e Remunerazioni esaminera' la proposta e, a seguire, il cda prendera' le delibere di conseguenza. Cattaneo comunque restera' in carica almeno fino a venerdì prossimo. La semestrale porta la sua firma e sara' lui, secondo quanto si apprende, a sottoporla all'esame del cda convocato per il 27 luglio (all'odg solo i conti) e a presentarla il giorno dopo (28 luglio) in conference call con gli analisti.
Poi via; con una buonuscita da record: anche se cifre ufficiali non ce ne sono, si parla di circa 30 milioni di euro. Lo Special Award, il sistema di incentivazione introdotto proprio con la sua nomina alla guida del gruppo, prevedeva infatti che lui e i manager avrebbero potuto incassare nel 2019, raggiunti gli obiettivi finanziari indicati dal piano industriale al 2018, un bonus speciale fino a 55 milioni (l'80% in azioni, il restante 20% cash). Nel 2016 aveva gia' maturato, con i risultati raggiunti e in particolare con la crescita dell'Ebitda, 9,3 milioni (80% in azioni e 20% cash) che avrebbe però potuto incassare solo nel 2020. Ora il manager (che in un anno ha portato l'Ebitda dai 3,7 miliardi di giugno 2016 agli oltre 4 miliardi attesi per il primo semestre del 2017) si prepara a un futuro che potrebbe essere da imprenditore (ripartendo magari da dove era iniziata la sua storia professionale nel 1989 con la Cattaneo Costruzione srl).
Ma su di lui, apprezzato come l'uomo dei turn around, che ha messo a posto i conti della Rai, gia' si specula per un possibile 'atterraggio' a Mediaset. Il nuovo assetto di vertice, secondo le indiscrezioni circolate in ambienti finanziari nei giorni scorsi, dovrebbe portare all'innesto di Amos Genish, Chief Convergence Officer di Vivendi, che di fatto diventerebbe l'uomo azienda. Alcune deleghe proprie dell'ad potrebbero poi essere ridistribuite al vice presidente Giuseppe Recchi. Sistemata la governance a Tim restano comunque altri nodi da sciogliere. In Borsa il titolo, dopo alcuni giorni di sali-scendi, ha chiuso in calo dello 0,43% a 0,81 euro ma l'attenzione della Consob resta alta (all'inizio della settimana, avvalendosi della Guardia di Finanza, ha acquisito documenti e informazioni nelle sedi di Roma e di Milano del gruppo, pare per accertare l'influenza del socio francese Vivendi nella gestione dell'azienda). Esaurito invece l'effetto convertendo in Borsa. Valutando l'andamento del titolo su 40 sedute (fino al 17 luglio) Telefonica ha deciso di riacquistare da Jp Morgan (con cui ha sottoscritto un 'total return swap') 871.923.871 azioni che corrispondono al 5,74 per cento del capitale per regolare il bond che era stato collocato presso investitori istituzionali.