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Ai centro della puntata, le conseguenze del riscaldamento provocato dall'effetto serra. Lo speciale avrà come protagonisti d'eccezione, tra gli altri, l'ex vicepresidente Usa Al Gore, da anni impegnato in campagne mondiali sui temi dell'allarme ambientale, il Premio Nobel Carlo Rubbia e il futurologo Jeremy Rifkin.
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Mancava dal video da molti anni Cosa l'ha spinta a tornare con un programma dedicato all'ambiente?
«Questo ciclo di programmi rientra nella strategia del canale. Che oltre alla qualità , punta all'impegno nel raccontare temi importanti. Abbiamo dedicato una lunga maratona alla libertà di ricerca, il primo maggio, poi, faremo uno speciale sulle morti bianche. Visto che questi speciali sul clima sono importanti per la rete, è giusto che il suo direttore "scenda in campo"».
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Ma il video le mancava?
«Non particolarmente. Per avviare Sky Tg24, è stato necessario il mio impegno a tempo pieno dietro le quinte. Adesso che il canale funziona, che si è affermato, che ha ricevuto riconoscimenti, ho anche il tempo per andare in tv».
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E la conduzione a due? Nessuna nostalgia?
«No. à stata una bella esperienza, ma conclusa».
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Ora che anche Sky è rilevata dall'Auditel, come commenta gli ascolti?
«Sono soddisfatto. A soli tre anni e mezzo dalla nascita di Sky Tg24 ci seguono un milione-un milione e mezzo di telespettatori. Un buon risultato per un canale all-news satellitare».
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Però ci sono state anche polemiche. Paolo Iiguori, direttore del Tgcom, ha parlato di «dati poveri»
«I numeri sono quelli. Ognuno è libero di giudicarli come vuole».
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Quali sono gli eventi più seguiti?
«Le dirette. Come l'incidente della metropolitana di Roma, a cui siamo arrivati due ore prima degli altri. La crisi di governo. L'attentato a Londra. In queste occasioni abbiamo ottenuto ascolti quattro, otto, dieci volte maggiori. Quello che ci fa crescere, è trasmettere cose che altri non hanno: l'intervista ad Abu Omar, Mullah Dadullah, il capo talebano che ha rapito Mastrogiacomo, Barbara Vergani, la ragazza rapita la settimana scorsa a Borgomanero».
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Come definirebbe Sky Tg24 in tre aggettivi?
«Indipendente, tempestivo, di qualità ».
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Un difetto del suo canale?
«Possiamo ancora migliorare sulla cura dei particolare. Non ci accontentiamo».
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A proposito di indipendenza, si diceva che il suo fosse remittente preferita da Romano Prodi...
«Un complimento, che certo non va ad intaccare la nostra equidistanza dalla politica. Il fatto che il premier abbia scelto il nostro canale per interviste importanti, ci lusinga».
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A parte il suo, quale tg preferisce?
«Il Tg1: lo trovo di grande qualità ».
Ma come, meglio il Tg1 del "suo" Tg5?
«Seguo anche quello. Sono i notiziari con cui mi confronto ogni giorno».
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Cosa guarda in tv?
«History Channel, i talk show della tv generalista, in particolare l' "Infedele" di Gad Lerner. E poi le "Invasioni barbariche", sempre su La7».
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Cosa non le piace?
«I reality. Tutti. Non resisto: dopo un minuto scappo».
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Come giudica l'iniformazione fatta su Vallettopoli?
«Credo che abbia fatto il suo dovere. Ha dato una grande copertura. Certo, è stata aiutata dal fatto che è un tema "gradito". à un argomento pruriginoso, e le protagoniste -soubrette, attricette - sono seguite. Vallettopoli fa ascolti».
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Alessandra Menzani
per "Libero"
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