Quando li vedi in onda, mentre battibeccano davanti alla macchinetta del caffè, non pensi certo al lavoro che c'è dietro a quel distributore di bevande che, poi, altro non è che l'occhio della telecamera di Camera Café.
Quell'occhio tutto da ridere della camera fissa, che ha fatto la fortuna del format francese e di tanti epigoni, richiede, invece, una tecnica prussiana che Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, le anime storiche della sit-com, scherzando definiscono «una sorta di disciplina a parte».
«Dopo il teatro, il cinema e la commedia dell'arte, io azzarderei una quarta tecnica, quella di Camera Café» butta lì Paolo.
Ritmi sincopati, battute di volata, altrimenti si sgonfiano e arrivano al telespettatore come un soufflé malconcio e timido, insomma: è tutta una questione di espressività, che ha da essere controllatissima, perché, come aggiunge il regista Fabrizio Gasparetto, «anche solo girare gli occhi può significare dare un giudizio sul collega».
Eccoci nella fabbrica di Camera Café, che riprende lunedì 10 settembre su Italia Uno alle 19.ÂÂ
Il set è una vera e propria catena di montaggio dove si girano, dice Luca, cinque, anche sei episodi al giorno e, prosegue Paolo, «l'imprecazione serpeggia silente quando si è alla fine e si è tutti un po' più affaticati».
Sopra la macchinetta, c'è il gobbo «ma» sottolinea Paolo «quando arrivano dei nuovi attori, chiariamo subito che a loro leggere è vietato. L'atmosfera è un po' da caserma, li trattiamo come "spine" solo per il fatto che, senza essere presuntuosi, se noi leggiamo non si nota, se lo fanno loro, sì».
Per un Paese come l'Italia, dove per i ventenni il posto fisso è diventato ormai un miraggio, Camera Café rappresenta una sorta di fumetto di consolazione. «Raccontiamo le piccolezze degli uomini quando si ritrovano a condividere gli stessi spazi: è un contesto più emotivo che sociale».
Tra le novitàdi questa nuova edizione, prodotta da Magnolia come di consueto sotto l'egida di Fatma Ruffini, c'è la fusione dell'azienda di Luca e Paolo con gli ex avversari della Digitex.
E la collega sventolona di quest'anno saràcosì Elena Santarelli, la nuova responsabile della nursery della Digitex. Sembra che anche lei sia stata trasformata in cartone animato, visto che gli abiti di scena sono quelli dell'elefante, della giraffa ...look da carnevale più che da calendario.
Ma qui le primedonne sono Luca e Paolo (per la cronaca: il camerino di Luca sarebbe un paio di metri quadri più grande di quello di Paolo. Saranno di nuovo assieme, oltre che alle Iene, pure in Asterix ai giochi olimpici, il kolossal francese con Gerard Depardieu e Alain Delon.
Sembra però che nessuno li avesse messi in guardia dal vulcanico Depardieu. Luca: «Depardieu è semplicemente pericoloso. Al primo approccio spaventa, urla continuamente sconcezze in qualsiasi lingua, compreso l'italiano». Paolo: «All'inizio pensi che sia un po' deficiente». Luca: «Poi, se riesci a far passare lo choc, capisci perché è Depardieu». Paolo: «Un uomo geniale, una sorta di computer, ha tutto sotto controllo».ÂÂ
Molto prodigo di consigli. Luca: «Ma non di lavoro, sulle donne. Le assicuro: parole irripetibili». Ripetibili, invece, quelle di Delon, incrociato prima della finale della coppa del mondo di calcio. Paolo: «Salutava sempre per primo. E tifava per l'Italia. Gentile, questo Delon».
Elena Martelli
per "Il Venerdì"