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Il documentario della scalata al K2 con Mazzocchi su Rai Due

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Fonte: Digital-Sat (com. stampa)

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Televisione
  martedì, 09 ottobre 2007
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Il documentario della scalata al K2 con Mazzocchi su Rai DueQuali sono le motivazioni che spingono un uomo, un alpinista, al limite? Cosa lo porta a tentare il K2, il secondo 8000 al mondo, una vetta quasi impossibile? Come si vive oltre un mese in condizioni di estremo disagio? E come può una persona normale, poco allenata ad imprese simili – come il giornalista, inviato Rai, Marco Mazzocchi - resistere alla fatica, all’altitudine, allo stress psicologico di una situazione così?

Domande tra le molte – a volte di difficile risposta – che propone il docu-film di Marco Mazzocchi “K2: il sogno, l’incubo” in onda in due puntate martedì 9 e martedì 16 ottobre in seconda serata su Raidue alle 23.45.

Immagini che raccontano il tentativo – di cui l’autore è testimone – di quattro alpinisti italiani (i componenti del team “Mountain Freedom”) di scalare gli 8611 metri del K2, la seconda montagna del mondo per altezza, la più difficile.
 
Mazzocchi, grazie alle telecamere di Raidue e alle camere digitali dei quattro alpinisti che hanno ripreso metro per metro la propria scalata, ripropone, rispettosamente, quell’impresa e il dramma che l’ha segnata (la morte di uno degli alpinisti), cercando di mostrare, a chi non lo conosce, un mondo affascinante ma anche di difficile comprensione.
 
Al centro della prima puntata, in onda il 9 ottobre, l’arrivo e la breve permanenza ad Islamabad, Capitale del Pakistan; il trasferimento in auto fino a Skardu, i due giorni di viaggio sull’asfalto della Karakorum Highway a contatto con il fiume Indo. Poi l’insidioso tragitto in Jeep sul terreno sterrato ed a picco nel vuoto che porta fino ad Askole, base di partenza dei trekkers e degli alpinisti che puntano le vette della catena del Karakorum; i dieci giorni di durissimo cammino sui sassi e sul ghiaccio del Baltoro, uno dei ghiacciai più estesi del mondo con i suoi 62 km. di lunghezza. Infine, il sospirato arrivo al campo base del K2, ad oltre i 5.000 metri.

“Ho cercato
– dice Mazzocchi – di raccontare le mie emozioni, quelle di un uomo normale proiettato in un mondo straordinario, affascinante ed ostile al tempo stesso; lo stupore di fronte a vette altissime, la fatica del cammino, le difficoltà legate all’altitudine e alla mancanza d’ossigeno, la magnificenza della natura, la voglia di mollare tutto in contrasto col desiderio di vivere e poter raccontare un’esperienza unica”.

E, nella prima puntata, compaiono i quattro protagonisti dell’impresa: Daniele Nardi che accompagna Mazzocchi nel cammino, e Mario Vielmo, Stefano Zavka e Michele Fait che affrontano già le pendici del K2 per piazzare i vari campi in vista del tentativo vero e proprio.
 
La seconda puntata, il 16 ottobre, sempre alle 23.45, racconta invece la scalata. Il tentativo di coronare il sogno più grande di ogni alpinista d’alta quota: “Raggiungere la vetta del K2 – prosegue Mazzocchi - è l’obiettivo massimo per gli specialisti del settore; la montagna conquistata nel 1954 per la prima volta da due italiani (Compagnoni e Lacedelli) è detta “la montagna perfetta”, per la propria forma, le difficoltà tecniche che propone, i panorami fantastici (la sua ombra al tramonto si riflette come un triangolo acuto oltre il confine cinese). Ma è anche la montagna più insidiosa, quella che ha mietuto più vittime in oltre un secolo di tentativi di scalate. E’ un sogno ed un incubo al tempo stesso. E proprio come un sogno-incubo si dipana la storia che vede tre dei quattro protagonisti (Nardi, Vielmo e Zavka) raggiungere la vetta ed uno, purtroppo, non tornare indietro: Stefano Zavka”.

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