I conti della Rai migliorano nel corso dell'attuale esercizio. Il 2007 chiuderà in perdita ma con un netto miglioramento rispetto al 2006. Esercizio nel quale il servizio pubblico ha perso 79 milioni con la capogruppo Rai spa e 87 come gruppo Rai.
I problemi arriveranno con il 2008, un anno "pari", e quindi difficile per la concessionaria, nel corso della quale la Rai dovrà far fronte ai costi straordinari delle Olimpiadi cinesi e degli Europei di calcio, da tempo ben superiori ai maggiori introiti garantiti da tali eventi sportivi rispetto a quelli assicurati dalla programmazione ordinaria.
Tale perdita potrà essere ridotta, o con un aumento del canone, tutto da verificare anche nell' importo o da un'intesa con Sky per la cessione dell'esclusiva su un un pacchetto di 12 o più incontri del campionato europeo di calcio, che si svolgerà in Austria e Svizzera.
Di certo, la Rai deve far fronte, nell'attuale e nel prossimo esercizio ai maggiori costi richiesti dal contratto di servizio, per oltre cento milioni.
E quando l'azienda decide di ridurre i costi chiudendo un programma come Incantesimo (al di là dei giudizi sulla fiction), che costa 16 milioni a stagione, è costretta a rivedere tale decisione sotto la pressione della politica. Nel 2008, tuttavia, un'operazione; straordinaria sui costi, sarà improcrastinabile, a meno di non voler vedere schizzare il deficit di bilancio oltre 200 milioni.
La chiusura del primo semestre dell'esercizio 2007 registra, un risultato netto positivo per 71 milioni di euro (+11,2% sul 2006). La Rai continua a a non avere un euro di debiti. La posizione finanziaria netta è infatti positiva per 365,5 milioni di euro. Nella dinamica tra costi operativi e ricavi la diminuzione dei primi, pari a 1.282,8 milioni, è pari a 67 milioni rispetto al primo semestre del 2006, con una riduzione del 5%.
I ricavi sono pari a 1.685 milioni: si tratta di 17,9 milioni in meno rispetto all'anno precedente, con un decremento dell'1,1%, inferiore a quello dei costi. II. margine operativo di 265,6 milioni è, quindi, superiore di 50 milioni rispetto al 2006 (+24,1%). Tali risultati sono in linea con le previsioni e la pubblicità, addirittura a fine anno potrebbe andare meglio, sia pure di poco di quanto preventivato.
Marco Mele
per "Il Sole 24 Ore"