News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Digital-Sat (original)
“La vita rubata†andrà finalmente in onda. Lunedì prossimo in prima serata su RaiUno sarà la volta della fiction prodotta da Albatross Entertainment e Rai Fiction riguardante l’assassinio di Graziella Campagna, uccisa a 17 anni per aver trovato, casualmente, nella giacca di un uomo insospettabile portata nella lavanderia dove lavorava, qualcosa che non avrebbe mai dovuto leggere.
Protagonista del racconto è Giuseppe Fiorello, che interpreta il fratello di Graziella, Pietro Campagna, carabiniere che ha dedicato tutta la sua vita a cercare i colpevoli della morte della sorella. Una storia vera, così come il processo in corso presso il tribunale di Messina, la cui Corte d’Appello ha richiesto nei mesi scorsi il rinvio e la sospensione della messa in onda della fiction, riuscendo nell’intento, dato che “La vita rubata†doveva essere programmata già a Novembre.
«È sbagliato pensare – ha affermato in conferenza stampa il consigliere Rai, Nino Rizzonervo – che un film possa condizionare un giudizio ancora in corso. Se così fosse dovremmo fermare tutto. Al di là della contingenza, questa storia fa luce su un episodio e una realtà che si è voluta dimenticare. È come se assistessimo ad un omicidio per ben tre volte. Prima è stata uccisa Graziella, poi il suo ricordo e oggi è come se quel crimine si reiterasse nuovamente perchè, a 25 anni di distanza da quel tragico avvenimento, ancora non si conosce la verità fino in fondo».
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«Ho accettato questa parte con difficoltà – ha rivelato Beppe Fiorello –, perchè temevo raccontasse ancora una volta della mia Sicilia come terra di mafia. Ma, quando ho capito che si trattava di una grande storia d'amore, ho fatto un passo indietro e ho capito di poter dare un senso più alto al mio mestiere. Quella di Graziella è una piccola storia ma noi abbiamo il potere e il dovere di raccontarla».
Presente in conferenza stampa anche Pietro Campagna, che visibilmente emozionato ha definito la tormentata messa in onda come «un sogno che si realizza», aggiungendo l’augurio che «questo film possa far venire la coscienza anche ai mafiosi e servire anche a mia madre che mi ha sempre chiesto: Che cosa avrà provato Graziella prima di morire? Chi avrà cercato? Non le ho mai saputo rispondere, sono sicuro che lo farà questo film».
Giorgio Scorsone
per "Digital-Sat.it"