Se si va a vedere il dettaglio delle fasce orarie e dei target del pubblico, niente sembra poter salvare la tv di Stato da una vera e propria agonia. Un esempio? Carlo Conti ha appena vinto come personaggio dell'anno l'Oscar degli Zombie-Piombi&Co. E' il prezzemolo di Raiuno, il bravo soldatino che si sacrifica nei ripescaggi.
Proprio il giorno prima di diventare "numero uno" era stato fatto nero dall'Auditel, ma molto più del suo solito. I Raccomandati ha portato Raiuno a terra, mentre I Cesaroni conquistavano per Canale 5 percentuali da record anche al 70 % fra i 15-24enni, Conti si attestava all'8,8. Più che in una nuova stagione di flop, alla Rai siamo alla stagionatura-flop del pubblico. La perdita tra i giovani pesa per il mercato pubblicitario e fa pensare a un futuro ancor più nero. E' vecchia persino Raitre, nonostante le impennate di Che Litti che Fazio e un Report che non fa primavera.
La tenuta di appuntamenti storici come Elisir, Chi l'ha visto e Mi manda Raitre non aiuta certo il ricambio. Così Raitre per il pubblico dai 5 ai 45 anni si classifica quinta rete al 6 %, mentre quasi raddoppia al 12 sugli over 65. A Raidue il pugnace direttore Marano non tollera di sentir ribattezzare X Flop l'ingombrante concorso per talenti X Factor, perché anche l'altra sera è arrivato sul 15,3 % se si considerano solo i 15-34enni e certo non è la tragedia di Canta e Vinci con Amadeus, tracollato sotto il 6 %. In effetti, Magnolia produce reality con un occhio privilegiato ai giovani ma il discorso vale più per L'Isola dei famosi .
E' una questione strategica, la composizione del pubblico, ma la battaglia della tv per restare agganciata ai giovani si combatte prima di tutto sul terreno della tv digitale e delle proposte editoriali più accattivanti.
E qui la situazione è semplice: Sky si è ormai saldamente insediata tra 4 milioni e mezzo di famiglie italiane e sforna pure i nuovi eventi tv, come la ripresa di Lost il 7 aprile. Mediaset iscrive in bilancio altre 2 milioni e 400mila famiglie per i canali Premium Joy, Mya e Steel e con le nuove serie Usa aggancia il pubblico più difficile e magari lo importa poi sulle tv generaliste.
Il caso di Dr House è da manuale. Promosso da Italia 1 su Canale 5, sta andando «in chiaro» con la quarta serie, che a settembre si conclude in anteprima su Joy con 4 nuovi episodi. Così si tenta un circolo virtuoso per evitare che il «digital divide», il divario tecnologico, uccida la tv tradizionale.
 E alla fine Dr House fa pure un sostanziale pareggio con la fiction vetrina di Raiuno Capri sul pubblico totale, oltre che una vittoria netta sui target più giovani. E dire che, se si stringe solo sugli under 25, il sempre più scorbutico neurologo televisivo col suo bel 35 % è ancora lontano dal 53,1% di media de I Cesaroni, dal 47,4 di Amici e dal sempre considerevole 39,9 del Grande fratello.
Paolo Martini
per "La Stampa"