Il programma riprenderà per altre sei prime serate domenicali, sempre su Raitre, da febbraio 2010. Sarà la seconda stagione di conduzione per il giornalista Riccardo Iacona, affiancato dalla sua squadra di inviati composta da Sabrina Carreras, Vincenzo Guerrizio, Danilo Procaccianti, Vincenzo Saccone, Elena Stramentinoli e Cinzia Torriglia.
Nuovi arrivi in redazione e nuovi filmaker daranno il loro contributo al racconto delle puntate. Oltre a Manolo Luppichini e Silvia Luzi, che avevano già lavorato nella precedente edizione, si aggiunge un professionista di grande qualità, Alessandro Sortino, ed entra a pieno titolo nella squadra di inviati anche Lisa Iotti. Con loro, Domenico Iannacone, l’inviato di punta di Presadiretta che da quest’anno si affianca a Francesca Barzini e a Riccardo Iacona come autore del programma.
Nel cantiere di Presadiretta si stanno ultimando le riprese e i montaggi delle prime cinque puntate, tutte incentrate su temi di attualità: dal terremoto in Abruzzo, ai tagli alla sicurezza, dai respingimenti in mare alle misure sull’immigrazione varate dal governo, all’utilizzo, o meglio al sottoutilizzo, che viene fatto in Italia dell’immenso patrimonio dei beni culturali. E poi due storie simbolo: una, quella relativa agli appalti delle grandi opere pubbliche, come la Tav, e l’altra, quella che ha coinvolto gli operai dell’Innse a Milano.
LE PRIME DUE PUNTATE: RESPINGIMENTI E TERREMOTO D’ABRUZZO
Il primo appuntamento della nuova serie di Presadiretta è fissato per domenica 6 settembre, alle 21 su Raitre. Il titolo della puntata è “Respinti”. Da quando sono cominciati i respingimenti in mare sono stati finora 800 gli uomini e le donne che le autorità italiane hanno riconsegnato alla Libia. Eppure, di tutti questi respingimenti, non abbiamo mai visto neanche un’immagine. Presadiretta, per la prima volta, alza questo velo e fa vedere cosa e’ accaduto tra il 6 e il 7 maggio nel respingimento che ha coinvolto la motonave Bovienzo della Guardia di finanza insieme ad altre due unità della capitaneria di porto . In esclusiva la Rai manderà in onda le foto scattate da Enrico Dagnino, l’unico giornalista che si trovava a bordo della Bovienzo e che ha assistito ai fatti dal momento in cui è stato avvistato il gommone carico di migranti fino a quando questi sono stati letteralmente “buttati” sui pontili del porto di Tripoli.
Presadiretta e’ riuscita anche a dare un nome e cognome a 24 dei primi respinti: tredici eritrei e undici somali, tutta gente che scappa dalla guerra e dalla dittatura, gente che se fosse riuscita ad arrivare a Lampedusa avrebbe potuto ottenere lo status di rifugiato e il permesso di restare in Italia. E invece agli uomini e alle donne trovati allo stremo delle forze in mezzo al mare nessuno ha chiesto il nome e il cognome e sono stati rimessi nelle mani della polizia libica. Che fine hanno fatto? Che cosa succede nelle carceri libiche? Come vengono trattati i migranti e che possibilità hanno in Libia di vedere riconosciuto il loro diritto di asilo come sostenuto da Berlusconi durante la conferenza stampa che ha fatto con Gheddafi durante la visita a Roma nel giugno scorso? E infine la politica dei respingimenti ha contribuito al successo elettorale della Lega Nord ? Per capirlo, Presadiretta e’ andata a Reggio Emilia dove la Lega e’ diventata il secondo partito della citta’ e il terzo della provincia.
La seconda puntata, in onda il 13 settembre, sarà dedicata al terremoto d’Abruzzo. Subito una serie di interrogativi: come mai all’Aquila si e’ costruito un quartiere intero con trentamila abitanti su una faglia attiva? Perché tutti gli studi di vulnerabilità sismica degli edifici pubblici, scuole comprese, non sono mai stati presi in considerazione dagli amministratori locali? Come e’ stato possibile che dopo 4 mesi di scosse continue, sempre più frequenti e sempre più forti non si sia fatto nulla per allertare la popolazione? Quante vite umane, quanti feriti e quante distruzioni si potevano evitare se si fosse dato retta a quegli studi e alle grida di allarme dei geologi dell’università’ dell’Aquila.
Riccardo Iacona ripercorrerà il rapporto Barberi del 2001 sullo stato di vulnerabilità degli edifici pubblici: i danni erano stati tutti previsti. Lisa Iotti mostrerà il quartiere dell’Aquila costruito nei decenni passati ignorando le perizie dei geologi, raccogliendo le voci dei parenti dei ragazzi morti nella casa dello studente del capoluogo abruzzese. Invece, Domenico Iannacone, in Calabria, verificherà il rispetto delle norme anti-sismiche per le nuove costruzioni.