Rai: querelle Minzolini - Gubitosi in Vigilanza fra battute e cifre

A Luigi Gubitosi, direttore Generale della Rai «manca l'aplomb del manager pubblico», tanto da avere «dipinto in termini quasi entusiastici i risultati della sua gestione». Augusto Minzolini (Pdl) ha aperto cosi' la querelle fra lui e il dg di Viale Mazzini che ha caratterizzato l'audizione di Gubitosi oggi in Vigilanza.

Minzolini ha poi parlato di un calo dello share dello 0,44% nel primo semestre dell'anno, in particolare di un -0,69% in prime time e lamentato pessimi risultati, nella stagione, di programmi quali 'Tutto Dante', 'La grande storia', 'La terra dei cuochi'. Questo a fronte del fatto che, secondo Minzolini, «da chi si e' presentato come il Messia ci si sarebbero aspettati altri risultati». L'ex direttore del Tg1 ha detto inoltre, sempre a proposito di Gubitosi, «non e' stata la cicogna o un gladiatore» a portarlo, anche se la sua nomina «e' frutto di una determinata stagione politica».

Non si e' fatta attendere la replica di Gubitosi, che si e' detto «orgoglioso di quelli che vengono considerati flop come 'Dante' e 'La Grande Storia'», specificando che «la Rai continuera' a fare questo tipo di serate» e annunciando che «Benigni ci sara' ancora con un tema che sta sviluppando», posto che «diffondere e divulgare e' la mission della Rai». Quanto all'aplomb: «Ognuno giudica il proprio», ha ribattuto Guibitosi, aggiungendo «purche' mia moglie sia soddisfatta del mio».

Altro attacco altra risposta, sulla sua nomina in Rai Gubitosi ha detto: «Il sette giugno dello scorso anno mi hanno telefonato prima il sottosegretario alla presidenza poi il presidente del Consiglio dicendomi 'mi parlano bene di lei e penso che può fare qualcosa di buono per il suo Paese'. Ho detto di si'». Dopo le repliche il contrattacco, Gubitosi sottolinea a Minzolini che «la multa più alta per la Rai negli ultimi anni e' stata presa dal Tg1 sotto la sua direzione: 150mila euro», dopo «siamo migliorati, il Tg1 non ha più avuto multe in materia di pluralismo».

Il direttore generale ha sottolineato che alla Rai l'Osservatorio di Pavia ha riconosciuto, da ottobre 2012 a giugno 2013, «sostanziale equilibrio e pluralismo». Un pluralismo che, per Gubitosi va gestito «con intelligenza», evitando la mera lottizzazione degli spazi. In materia, Gubitosi ha poi detto di nutrire «massimo rispetto e deferenza per i partiti politici», aggiungendo però: «dobbiamo sapere quando dire di no».

Quanto ai conti Rai, in Vigilanza Gubitosi ha confermato la complessiva tendenza negativa della raccolta pubblicitaria, in calo nel 2013 su base annua, con una previsione di raccolta tra i 675 ed i 685 milioni di euro, legata in particolare all'andamento del primo trimestre, sottolineando però che a maggio l'andamento e' stato pari a quello dello stesso mese dello scorso esercizio ed indicando l'aspettativa di un secondo semetre in sostanziale tenuta. Gubitosi ha voluto sottolineare che da «anni la Sipra non andava bene, il management non era all'altezza ed e' stato cambiato, ora vedremo come andra'». Presidente di Rai Pubblicita', la nuova denominazione della Sipra, e' lo stesso Gubitosi, con Lorenza Lei ad e Fabrizio Piscopo dg.

Gubitosi ha poi mostrato qualche rimpianto sul fronte della mancata intesa con Sky, «l'accordo sui canali tematici non andava denunciato», e si e' speso per Isoradio, «una testata che va rafforzata e rilanciata».

Da rivedere, invece «l'accordo del 2008 con Google per vendere short clip a Youtube», che «dovrebbe essere ridiscusso», entro settembre, anche se appare più probabile la sua cancellazione nella prospettiva di introiti maggiori, rispetto al milione di euro di quell'accordo, dalla raccolta pubblicitaria.

Per il dg di viale Mazzini bisognera' anche intervenire sull'offerta web della Rai, puntando a un sito unico. Un piano in proposito sara' presentato entro luglio al Cda. Elogi, infine, per RaiNews che «va meglio di Sky» e del quale Gubitosi e' detto contento, in particolare in riferimento all'andamento degli ultimi mesi.