Sedici tavoli, di quattro colori diversi in base all'area di discussione: Sistema Italia, Industria creativa, Digitale, Societa' italiana. Parte dall'Auditorium di Roma il percorso che portera' al rinnovo della Convenzione con la Rai, che scade il 6 maggio ma restera' in vigore, grazie a una proroga di legge, fino alla fine di ottobre. Ad organizzare l'evento il Ministero dello Sviluppo Economico.
«e' l'inizio di un percorso rappresentativo di diverse realta' del Paese per mettere a fuoco alcune questioni su cui lavorare poi con l'Istat - ha spiegato il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli -. Il senso dell'iniziativa e' quello espresso gia' da Renzi: il servizio pubblico appartiene al Paese e l'obiettivo ultimo e' la sua rilegittimazione attraverso un rapporto forte con il sistema Italia».
Sono stati 140 i partecipanti di 62 associazioni, 20 enti pubblici e istituzioni, 11 centri studi e think tank. Ogni tavolo, al quale era presente un rappresentante della Rai, ha espresso cinque proposte e due quesiti che saranno poi inviati all'Istat, a cui spettera' il compito di compilare il questionario di una quarantina di domande che verra' sottoposto ai cittadini italiani. Giacomelli, ricordando che «e' la prima volta che si svolge una consultazione di questo tipo in Italia», ha quindi sottolineato che la concessione e' stata prorogata per avere
«un margine di tranquillita'. Non possiamo contingentare i tempi. L'Istat elaborera' i risultati dei tavoli tecnici, poi dal 1 maggio al 15 giugno saranno sottoposti via Internet i quesiti ai cittadini. Quindi metteremo a punto lo schema di Convenzione che verra' oggetto del passaggio parlamentare».
Con ogni probabilita' verra' chiesto un parere alla Commissione di Vigilanza, che dovra' esprimersi in 45 giorni, ma non e' escluso un passaggio in Aula. Giacomelli ha quindi risposto alla Cgil, che lamentava l'assenza dei rappresentanti dei lavoratori ai tavoli tecnici.
«Non si trattava di una singola trattativa - ha risposto -, abbiamo immaginato un percorso con una presenza larga della societa' civile da coinvolgere nel dibattito. Non escludo che ci possa essere poi un confronto con i sindacati, fermo restando che i primi loro interlocutori sono i vertici aziendali».
Il consigliere Rai Carlo Freccero ha poi rilanciato la protesta di alcuni produttori indipendenti che non sono stati invitati alle consultazioni sulla Rai. «Non aderiamo piu' alle associazioni di categoria e dunque trovo ragionevole che non ci abbiano invitato a partecipare ai lavori, anche se ci saremmo andati molto volentieri», ha sottolineato Carlo Degli Esposti, reduce con la sua Palomar dall'ennesimo successo del commissario Montalbano, lanciando poi la sua proposta: «Garantiamo la titolarita' dei diritti in capo ai produttori e puntando sull'italianita' delle storie e delle emozioni». Diverse le proposte arrivate ai tavoli. Il Consiglio PubblicaRAI per il Bene Comune ha chiesto la creazione di un «Comitato della partecipazione» per un confronto permanente che rappresenti tutti i cittadini.