Il Family day avrà il volto femminile di Paola Rivetta, la conduttrice del Tg5 delle 13. Sarà la giornalista Mediaset a condurre dal palco di piazza San Giovanni, la manifestazione a favore della famiglia organizzata per il 12 maggio, con la benedizione della Conferenza episcopale italiana.
Lo farà insieme a due «colleghi» maschi: il conduttore del programma per bambini di Raidue Art Attack Giovanni Muciaccia e un giornalista di Sat2000, la tv dei vescovi che assicurerà la diretta satellitare. Si tratterà di un evento di almeno due ore che coinvolgerà decine e decine di migliaia di persone provenienti da tutta Italia.
Quarantacinque anni, cattolica praticante, sposata con figli, la Rivetta commosse tutti, credenti e non, il 1 ' aprile del 2005, quando scoppiò in lacrime in diretta leggendo il bollettino medico nel quale veniva annunciato che per Giovanni Paolo II ormai non c'erano più speranze.
Ieri durante il Tg5 delle 13 la Rivetta ha fatto in diretta gli auguri di buon compleanno a Papa Ratzinger.
La giornalista.è stata presentata ai rappresentanti delle associazioni promotrici del Family day nel corso di una riunione-fiume che avrebbe dovuto dare il via libera definitivo a tutti gli aspetti organizzativi: dai nomi dei tre conduttori a quelli dei cantanti e degli attori che saliranno anche loro sul palco al format, cioè la scaletta dettagliata, della manifestazione.
Così non è stato, nonostante si sia arrivati ormai a meno di un mese dall'appuntamento e la riunione che si è tenuta ieri a Roma fosse stata programmata proprio per «chiudere» la fase delle scelte e delle decisioni e passare a quella operativa. Questo è avvenuto per due motivi.
Innanzitutto perché non è stato ancora deciso chi tra i promotori e in che ordine dovrà prendere la parola. Ma soprattutto perché c'è ancora un intoppo per quanto riguarda uno dei conduttori, Muciaccia.
Non è infatti ancora arrivata la liberatoria legale e contrattuale che permetterebbe di salire sul palco al conduttore di Art Attack, che ha già dato la sua disponibilità , ma che è legato anche da contratti internazionali con la corporation americana dei cartoni anima^ ti Walt Disney.
Questo ritardo avrebbe fatto serpeggiare un certo nervosismo tra gli organizzatori dal momento che la settimana scorsa si sarebbe verificato un precedente negativo: laUaì avrebbe infatti negato a un proprio giornalista il permesso di «condurre» il Family day.
Del resto non è ancora stato fissato l'incontro con i vertici dell'azienda di Viale Mazzini richiesto dal comitato promotore per conoscere che tipo di «copertura» mediatica dell'evento sarà predisposta dalla tv pubblica.
M. Antonietta Calabro
per "Il Corriere della Sera"