Diritti TV calcio: Spagna, la Guerra del Football
News inserita da: Fossa
Fonte: digital-sat
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Satellite / Estero
Se la TV Fußball-Krieg tedesca e la TV Football War britannica rimangono nell'ambito di una seppur accesa concorrenza, la Guerra del Football en TV in Spagna appare ben più feroce e odora già di carta bollata. I contendenti in questo caso sono Sogecable, controllante la storica pay tv satellitare Digital+, e Mediapro, aggressivo editore che controlla l'emittente La Sexta. Vi abbiamo già riferito qualche giorno fa (digital-sat del 4.7.2007) dei 21 club i cui diritti tv sono stati recentemente acquisiti da Mediapro. Il 5 luglio in un nuovo comunicato Mediapro annuncia che complessivamente i clubs sotto contratto della Liga de Fútbol Profesional, dalla stagione 2009-2010, sono ben 39, di cui 17 di Primera. Tra di essi spiccano i nomi del Real Madrid, del FC Barcelona, del Valencia e del Siviglia, le prime classificate dell'ultimo campionato. Ma Sogecable non ci sta. Sostiene che i diritti di gran parte di questi club sono in realtà detenuti dalla società di brokeraggio Audiovisual Sport (partecipata proprio da Sogecable, che la controlla con il 75%, e da Mediapro con il 25%) fino al 2013.
Così si rincorrono comunicati, diffide, smentite, minacce di azioni legali. Sempre il 5 luglio Audiovisual Sport rilascia un comunicato ufficiale in cui rivendica la titolarità dei dirittti e annuncia di avere già fatto ricorso al Tribunale competente per vedere tutelate le proprie ragioni. Lo stesso giorno Sogecable emette un suo comunicato ufficiale dello stesso tenore e minaccia di agire anche in sede penale contro D. Jaume Roures e D. Tacho Benet, rappresentanti di Mediaproducción S.L. (Mediapro) che avevano annunciato gli accordi con i club. Con un nuovo comunicato lo stesso giorno Audiovisiual Sport chiede a Mediapro 28 milioni di euro per avere infranto gli accordi sui diritti del football. Il 6 luglio Mediapro risponde alle accuse e ribadisce la piena legittimità delle proprie acquisizioni, affermando che gli accordi presi all'interno di Audiovisual Sport non avrebbero alcun valore perché le necessarie autorizzazioni amministrative non sarebbero mai state ottenute. A stretto giro di posta sia Sogecable che Audiovisual Sport rispondono a Mediapro, ribadendo la validità degli accordi a suo tempo intervenuti tra le parti e confermando di avere già intraperso le vie legali.
Guerra aperta, dunque, tra due attori che fino a ieri erano alleati e che sembrano ormai avviati a una rottura irrimediabile. E, anche se si parla dei diritti tv dal 2009, le conseguenze economiche si fanno già sentire: proprio nei giorni della guerra di comunicati, il 5 e 6 luglio, Sogecable perde complessivamente il 6,70% alla Borsa di Madrid. Un calo che rischia di vanificare i recenti progressi di Digital+ che proprio nello scorso mese di giugno ha ottenuto gli share più elevati dalla sua nascita.
Così si rincorrono comunicati, diffide, smentite, minacce di azioni legali. Sempre il 5 luglio Audiovisual Sport rilascia un comunicato ufficiale in cui rivendica la titolarità dei dirittti e annuncia di avere già fatto ricorso al Tribunale competente per vedere tutelate le proprie ragioni. Lo stesso giorno Sogecable emette un suo comunicato ufficiale dello stesso tenore e minaccia di agire anche in sede penale contro D. Jaume Roures e D. Tacho Benet, rappresentanti di Mediaproducción S.L. (Mediapro) che avevano annunciato gli accordi con i club. Con un nuovo comunicato lo stesso giorno Audiovisiual Sport chiede a Mediapro 28 milioni di euro per avere infranto gli accordi sui diritti del football. Il 6 luglio Mediapro risponde alle accuse e ribadisce la piena legittimità delle proprie acquisizioni, affermando che gli accordi presi all'interno di Audiovisual Sport non avrebbero alcun valore perché le necessarie autorizzazioni amministrative non sarebbero mai state ottenute. A stretto giro di posta sia Sogecable che Audiovisual Sport rispondono a Mediapro, ribadendo la validità degli accordi a suo tempo intervenuti tra le parti e confermando di avere già intraperso le vie legali.
Guerra aperta, dunque, tra due attori che fino a ieri erano alleati e che sembrano ormai avviati a una rottura irrimediabile. E, anche se si parla dei diritti tv dal 2009, le conseguenze economiche si fanno già sentire: proprio nei giorni della guerra di comunicati, il 5 e 6 luglio, Sogecable perde complessivamente il 6,70% alla Borsa di Madrid. Un calo che rischia di vanificare i recenti progressi di Digital+ che proprio nello scorso mese di giugno ha ottenuto gli share più elevati dalla sua nascita.
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