“Nell’Assemblea di Redazione tenuta stamani, i giornalisti di RAI Parlamento si sono confrontati sulla questione delle dirette istituzionali per l’elezione del Presidente della Repubblica, a loro affidate in autonomia per più giorni e quindi improvvisamente ‘rimodulate’ in coproduzione col TG1 al momento del voto decisivo”. Si legge in una nota del Cdr di Rai Parlamento.
“In tale occasione l’Assemblea ha dato mandato al Cdr di proclamare lo stato di agitazione sindacale e di richiedere contestualmente alla Direzione Generale - anche alla luce del Piano Industriale recentemente approvato - un urgente incontro chiarificatore in merito al futuro della Testata, così come chiesto più volte anche dall’UsigRai in sede di confronto con i vertici aziendali.
Sempre nell’ottica di fare chiarezza sulle prospettive di questa struttura giornalistica, l’Assemblea chiede inoltre al CdR di proseguire un confronto capillare e serrato con il Direttore di RAI Parlamento, Gianni Scipione Rossi. Con riferimento infine alle dichiarazioni del Direttore Mario Orfeo, preme sottolineare in questa sede che le obiezioni della Redazione, di cui il CdR si è fatto interprete, non riguardano in alcun modo le iniziative editoriali del TG1, quanto piuttosto il senso e la correttezza di una scelta operata dalla Direzione Generale: quella di affidare ad un gruppo di professionisti l'onere e la responsabilità di ore di diretta sulla rete ammiraglia, per poi ridimensionarli al rango di comprimari - o addirittura eliminarli del tutto dalla scena - quando l’esito del voto appare ormai scontato”.