Si è svolto venerdì mattina all'Auditorium San Romano di Lucca il Forum Europeo sulla Tv Digitale 2009. Grazie al nostro inviato Simone Rossi abbiamo cercato di seguire in diretta i lavori del convegno: potete seguire aggiornamenti in tempo reale in queta pagina.
Il programma è disponibile qui:
http://www.digital-sat.it/new.php?id=18667
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Nella prima parte sono stati illustrati i risultati di una ricerca sulla diffusione degli apparati in HD in tutta Europa, sul cui campo si registra un'incremento continuo negli ultimi anni. In modo diverso va l'ampliamento di contenuti, su cui il lavoro è ancora molto. «Gli schermi diventano sempre più grandi e l'alta definizione trova una declinazione nel mondo internet e IPTV: il 44% degli europei che hanno televisori HD Ready lo usa per vedere contenuti via pc».
Il successivo panel è dedicato al DVB-SH, altro settore in espansione recente con risvolti interattivi di ultima generazione. Attualmente 12 canali disponibili su 5 slot, ma l'offerta è destinata ad ampliarsi nei prossimi anni.
Iniziamo con la reale diretta scritta con la PRESENTAZIONE UFFICIALE DI TIVU', che seguiremo in modo integrale.
11.15 La presentazione sarà affidata al solo David Bogi (Mediaset) poiché per problemi logistici dell'ultima ora Luca Balestrieri non è potuto essere presente.
11.16 Dopo il solito spot di Tivù, inizia la spiegazione su cosa è Tivù da parte di David Bogi: «Tivù è nato ad ottobre 2008, partecipata da Rai e Mediaset al 48% ciascuno e al 4% da TI Media. Due missioni principali: promuovere e spingere lo sviluppo della TDT in Italia, unitamente al processo di switch previsti dal Ministero dello Sviluppo Economico. La seconda è di garantire a chi non è coperto dal segnale terrestre, non solo digitale ma anche analogico, di poter fruire della offerta digitale con Tivù Sat, satellitare gratuito offerto dalla società Tivù srl».
11.18 Continua Bogi: «La prima missione è però per il terrestre: noi partecipiamo con il nostro contributo spiegando bene agli italiano uno degli asset del digitale terrestre. Non è soltanto una politica pubblica imposta dai governi europei per ragioni pubbliche, ma è anche un'occasione per gli utenti finali che hanno un loro valore aggiunto: una maggiore qualità audio/video, servizi interattivi disponibili solo in digitale e un sensibile arricchimento dell'offerta. La nostra mission è di spiegare agli italiani che potranno vedere un nuovo mondo: da 9 canali analogici nazionali si passa a 38 canali free digitali. Tutte le emittenti hanno allargato la loro offerta e continueranno a farlo per toccare i target finora esclusi dalla tv terrestre. Tivù comunicherà in ottica di piattaforma, con il brand Tivù, operazione già partita oggi. La nostra azione è sotto gli occhi di tutti, con lo spot che ormai passa in onda su tutte le tv da parecchi mesi, ma anche sulla stampa locale, nelle radio e soprattutto nei punti di vendita GDO e in quelli specializzati».
11.22 Si parla di Tivù Sat: «E' importante perché rappresenta un'opzione in più. Anche chi non è coperto dal segnale terrestre può scegliere quest'altra offerta gratuita. Tivù srl offre agli editori la possibilità di essere inclusi nella promozione pubblicitaria, di essere presenti nell'EPG (Guida elettronica ai Programmi). I canali verranno criptati, ma saranno free access: chi acquisterà il decoder Tivù Sat avrà in bundle la smart card. I canali però saranno criptati a monte per evitare che programmi con soli diritti nazionali di essere visti all'estero».
11.24 «Per quel che riguarda Sky, tutti i conflitti riguardano le singole aziende, non Tivù. Quest'ultima ha creato un po' di battage sui giornali come alternativa a Sky: io non capisco perché in Regno Unito è successa la stessa cosa con BBC, ITV, Channel Four e Five allo stesso modo, con Freeview e Freesat. ITV è la Mediaset inglese e in Inghilterra c'è anche Sky, ma lì nessuno dice niente. Qui oggi lo si fa per portare gli interessi del singolo cliente per portare i benefici del digitale anche a chi non può averli dal terrestre».
11.28 Inizia la fase di domande e risposte per quel che riguarda Tivù. Tra queste si segnala il quesito di un astante riguardo il ruolo del satellite come "stampella" del digitale terrestre: Bogi risponde che è una integrazione libera, analoga a quella terrestre senza pregiudizi. Interssante domanda sui costi da sostenere per installare la parabola a chi è sprovvisto della copertura terrestre e se saranno previsti contributi: Bogi ipotizza che chi già non riceve l'analogico si sarà dotato di impianto satellitare; per chi invece non ha l'impianto si sta lavorando afficnhé il contributo sia erogato anche a questi.
11.38 Viene mostrato un altro spot della serie "Ci siamo" prima di salutare David Bogi per chiudere la prima parte della giornata. La ripresa dei lavori è fissata per le 12.
12.15 Come al solito c'è qualche ritardo con gli orari: la nuova partenza è prevista tra qualche minuto.
12.19 Viene presentato in apertura uno spot per la presentazione della Marcia Mondiale della Pace e Nonviolenza, fenomeno sociale e mediatico internazionale, che prenderà il via il 2 Ottobre dalla Nuova Zelanda per raggiungere l’Argentina nel Gennaio 2011. Seguono alcune domande alle protagoniste del promo.
12.29 Terminato questo momento si passa al prossimo dibattito sulle esperienze digitali in Europa. Si inizia a parlare della Spagna con Giorgio Sbampato (Antena3): «Non tutti gli agenti economici intorno alla tv digitale hanno creato un sistema stabile. Colpa anche della crisi della pubblicità, non più capace di sostenere questo nuovo afflusso di canali. Dopo lo switch-off ci saranno almeno 28 canali nazionali, senza contare i regionali che lì sono molto importanti. Si deve quindi ripensare ad un modello economico».
12.38 Parola ad Alberto Sigismondi (Mediaset): «Bella occasione per capire la tv digitale in Europa. Come diceva il collega spagnolo, importante la migrazione dei business in questo ambito e di come il pubblico recepisce questo cambiamento, in contesti come i nostri dove l'analogico è ancora preponderante. Sarebbe interessante capire come la multicanalità ha influito sia a livello quantitativo che qualitativo, i servizi pay e quelli interattivi come intesi dagli utenti. Lo chiedo a tutti i nostri relatori internazionali per capire come vanno le cose negli altri paesi».
12.46 Gli interventi dei relatori esteri non hanno purtroppo traduzioni e la scarsa qualità del collegamento telefonico con Lucca ci impediscono di rendervele disponibili.
12.52 Il già precario collegamento telefonico è al momento non disponibile. Cercheremo di ripristinarlo al più presto, in tempo per il dibattito conclusivo sulla Tv Digitale in Italia.
13.12 Ripristinato il collegamento telefonico con Lucca, in questo momento si sta presentando la costituzione dell'Associazione Europea Sng rappresentante dell’industria della trasmissione verso satelliti.
13.15 Tutto è pronto per l'ultimo dibattito, che cercheremo di seguire in diretta in dettaglio, ma prima con un video viene mostrato un annuncio di Marco Marinucci, Business Development Google.
13.20 Inizia Andrea Ambrogetti (presidente Dgtvi) che parla di Roma e dello switch over effettuato da pochi giorni: «Da martedì mattina 4,5 milioni di persone sono entrate nel nuovo ambiente digitale. L'impressione è straordinariamente positiva, abbiamo registrato 250.000 telefonate a dimostrazione del coinvolgimento che c'è stato. Martedì mattina 35mila chiamate per il problema di risintonizzazione, ma ormai.. è andata. Il segno è che abbiamo scollinato: è entrato il pensiero in tutti gli italiani che il digitale è un processo inarrestabile, evoluzione naturale delle cose. Il sengo più concreto vuol dire più canali che cambiano la logica di consuma cui siamo stati abituati tutti i giorni».
13.22 Giampaolo Rossi (Rai Net): «La scommessa più grande è garantire questa servizio pubblico anche sul digitale, con nuovi canali e una maggiore offerta. Ora l'obiettivo deve essere allargato anche alle altre piattaforme digitali, come internet». Luca Tomassini (Telecom Italia): «Essendo un operatore di telecomunicazioni, auspichiamo la stessa cosa. Il mondo dell'IPTV finora vista in maniera marginale oggi sta cambiando: Telecom Italia ha superato la fase di wallet garden, di media company, ma ha definito un nuovo modello, complementare al DTT e alle altre piattaforme, rendendo la piattaforma IPTV una piattaforma di trasporto per i broadcaster. Da settembre metteremo in campo una nuova struttura tecnologica VOD su sistema IP, uscendo dal concetto da media company, ma sarà la società che mettere a disposizione dei broadcaster nazionali e regionali una piattaforma di distribuzione innovativa. Introducendo una cosa importante: oggi l'utenza tv sta cambiando, soprattutto per i giovani. Loro fruiscono molto più di internet e del web: la nostra piattaforma IPTV non sarà gestione di contenuti lineari e VOD, ma aprirà al mondo del web su interfaccia televisiva».
13.27 Si torna su Roma con Andrea Mattei (Class Editori): «Ottimo lo switch over, ma penalizza il lato economico. Come aspetti positivi c'è il fatto della diffusione dei piccoli canali che sul digitale terrestre diventano grandi. Noi siamo peraltro multipiattaforma: abbiamo anche un canale su Sky (Class CNBC), ultimo rimasto di questo genere, ma è il momento di una scommessa forte sul DTT, senza però metterci in competizione con dei colossi, con l'obiettivo di portare qualcosa di diverso».
13.30 Ancora Ambrogetti: «Il nostro modello digitale è ora da esempio per l'Europa. Abbiamo già portato in digitale un grandissimo numero di persone: entro la fine di quest'anno un cittadino ogni tre sarà completamente digitale. Dicevo prima che abbiamo scollinato: si è passato dal 30% al 70% di diffusione a Roma; a Torino gli ascolti di Rai e Mediaset sono ritornati assolutamente stabili, ciò testimonia un utilizzo stabile del digitale. I risultati anche in termini di business sono confortanti: rispetto a un anno fa, in Sardegna, gli ascolti della generalista nel suo complesso non solo hanno tenuto, ma si sono incrementati con le nuove offerte (come per es. Rai4, Rai Storia e Rai Sport o Iris e Boing per Mediaset). Concludo dicendo che ci deve essere un nuovo modello di business: non è pensabile ad una molteplicità di canali tutti uguali, né in campo generalista né in campo tematico. Si deve guardare ai servizi e agli accessi agevolati alle nuove tecnologie digitali sperimentando dei modelli editoriali completamente diversi, in particolare per le pubbliche amministrazioni. Il bacino più ampio di pubblico deve farci capire che bisogna cambiare i modelli di business».
13.38 Video tratto dal "Che tempo che fa" successivo allo switch-over torinese con la spiegazione di cos'è il digitale di Luciana Littizzetto a Fabio Fazio.
13.41 Ambrogetti commenta il video constatando un aumento di informazione sulle reti generaliste. Concetto ribadito anche da Giampaolo Rossi di Rai Net. che poi parla del ruolo della sua divisione: «Noi ci occupiamo della net-tv e questo aspetto cercheremo di ampliare nell'ambito digitale globale. I nuovi siti dimostrano il primo passo in questo senso. Volevo poi lanciare una provocazione ad Ambrogetti: si parlava prima di Tivù e di accordo tra i grandi broadcaster. E' proprio questa la strada da seguire con più soggetti uniti, cosa possibile anche sul web. Negli States c'è Hulu che il prossimo anno raccoglierà più pubblicità della tv generalista. Quando arriverà in Italia, cosa inevitabile, come l'accoglieremo? Il futuro non sono gli UGC, ma i contenuti dei provider distribuiti su più piattaforme».
13.45 Luca Tomassini riprende quest'ultimo concetto per ribadire che «Telecom Italia sta lavorando proprio all'infrastruttura che consentirà questo nuovo assetto digitale». Conclude Andrea Mattei che annuncia più «interattività e servizi, ma anche nuovi contenuti sia autoprodotti che in accordo con altri operatori, che ci potrebbero permettere in futuro di lanciare anche nuovi canali».
13.49 Viene dato appuntamento al 24 e 25 Novembre per la Seconda Edizione di BBF/Expo Comm 2009 che si svolgerà alla Nuova Fiera di Roma.
13.52 Le conclusioni affidate a Paolo Romani (con un videomessaggio): «Si è passati da una ex-capitale alla capitale: lo switch over prima a Torino, poi a Roma. Il digitale cambierà il modo di vedere la televisione, ma in modo progressivo: i precedenti governi volevano fare uno switch nazionale il 12-12-2012, noi abbiamo preferito uno switch per regioni, divenendo un esempio per l'Europa».
13.55 Segue l'intervento di Stefano Mannoni, commisario Agcom: «Ha ragione Romani a dire che siamo punto di riferimento per l'Europa. In primis per l'isofrequenza: l'SFN ha consentito una forte razionalizzazione dello spettro. Poi un dividendo digitale generalizzato a livello nazionale con la messa a gara di 5 multiplex: su tre c'è una asimettria solo per nuovi entranti, sugli altri due possono concorre tutti. Il terzo caposaldo è il sistema di gara: asta o beauty contest? Con il primo si ha un valore oggettivo per valutare, ma abbiamo visto che non era pensabile valutare questo aspetto per una competizione di nuovi entranti con i vecchi. Abbiamo già visto questo nella telefonia mobile 3g con il nuovo entrante H3G che ancora deve onorare le sue garanzie. Abbiamo quindi scelto il modello beauty contest (concorso di bellezza) con una maggiore discrezionalità sulla scelta, con una garanzia di trasparenza rappresentato da un rigido regolamento di gara».
14.04 Prima della chiusura Mannoni aggiunge che «le prossime attività dell'Autorità sarà regolamentare il piano delle frequenze. Oltre alle tv nazionali (che hanno già dovuto cedere almeno un multiplex) saranno anche valutati i destini delle frequenze delle tv locali, con casi gestiti in modo singolo per non penalizzare nessuno».
14.09 Termina l'edizione 2009 del Forum Europeo sulla Tv Digitale, che abbiamo parzialmente seguito in diretta grazie a Simone Rossi, inviato in loco, che ringrazio pubblicamente anch'io.
11.38 Viene mostrato un altro spot della serie "Ci siamo" prima di salutare David Bogi per chiudere la prima parte della giornata. La ripresa dei lavori è fissata per le 12.
12.15 Come al solito c'è qualche ritardo con gli orari: la nuova partenza è prevista tra qualche minuto.
12.19 Viene presentato in apertura uno spot per la presentazione della Marcia Mondiale della Pace e Nonviolenza, fenomeno sociale e mediatico internazionale, che prenderà il via il 2 Ottobre dalla Nuova Zelanda per raggiungere l’Argentina nel Gennaio 2011. Seguono alcune domande alle protagoniste del promo.
12.29 Terminato questo momento si passa al prossimo dibattito sulle esperienze digitali in Europa. Si inizia a parlare della Spagna con Giorgio Sbampato (Antena3): «Non tutti gli agenti economici intorno alla tv digitale hanno creato un sistema stabile. Colpa anche della crisi della pubblicità, non più capace di sostenere questo nuovo afflusso di canali. Dopo lo switch-off ci saranno almeno 28 canali nazionali, senza contare i regionali che lì sono molto importanti. Si deve quindi ripensare ad un modello economico».
12.38 Parola ad Alberto Sigismondi (Mediaset): «Bella occasione per capire la tv digitale in Europa. Come diceva il collega spagnolo, importante la migrazione dei business in questo ambito e di come il pubblico recepisce questo cambiamento, in contesti come i nostri dove l'analogico è ancora preponderante. Sarebbe interessante capire come la multicanalità ha influito sia a livello quantitativo che qualitativo, i servizi pay e quelli interattivi come intesi dagli utenti. Lo chiedo a tutti i nostri relatori internazionali per capire come vanno le cose negli altri paesi».
12.46 Gli interventi dei relatori esteri non hanno purtroppo traduzioni e la scarsa qualità del collegamento telefonico con Lucca ci impediscono di rendervele disponibili.
12.52 Il già precario collegamento telefonico è al momento non disponibile. Cercheremo di ripristinarlo al più presto, in tempo per il dibattito conclusivo sulla Tv Digitale in Italia.
13.12 Ripristinato il collegamento telefonico con Lucca, in questo momento si sta presentando la costituzione dell'Associazione Europea Sng rappresentante dell’industria della trasmissione verso satelliti.
13.15 Tutto è pronto per l'ultimo dibattito, che cercheremo di seguire in diretta in dettaglio, ma prima con un video viene mostrato un annuncio di Marco Marinucci, Business Development Google.
13.20 Inizia Andrea Ambrogetti (presidente Dgtvi) che parla di Roma e dello switch over effettuato da pochi giorni: «Da martedì mattina 4,5 milioni di persone sono entrate nel nuovo ambiente digitale. L'impressione è straordinariamente positiva, abbiamo registrato 250.000 telefonate a dimostrazione del coinvolgimento che c'è stato. Martedì mattina 35mila chiamate per il problema di risintonizzazione, ma ormai.. è andata. Il segno è che abbiamo scollinato: è entrato il pensiero in tutti gli italiani che il digitale è un processo inarrestabile, evoluzione naturale delle cose. Il sengo più concreto vuol dire più canali che cambiano la logica di consuma cui siamo stati abituati tutti i giorni».
13.22 Giampaolo Rossi (Rai Net): «La scommessa più grande è garantire questa servizio pubblico anche sul digitale, con nuovi canali e una maggiore offerta. Ora l'obiettivo deve essere allargato anche alle altre piattaforme digitali, come internet». Luca Tomassini (Telecom Italia): «Essendo un operatore di telecomunicazioni, auspichiamo la stessa cosa. Il mondo dell'IPTV finora vista in maniera marginale oggi sta cambiando: Telecom Italia ha superato la fase di wallet garden, di media company, ma ha definito un nuovo modello, complementare al DTT e alle altre piattaforme, rendendo la piattaforma IPTV una piattaforma di trasporto per i broadcaster. Da settembre metteremo in campo una nuova struttura tecnologica VOD su sistema IP, uscendo dal concetto da media company, ma sarà la società che mettere a disposizione dei broadcaster nazionali e regionali una piattaforma di distribuzione innovativa. Introducendo una cosa importante: oggi l'utenza tv sta cambiando, soprattutto per i giovani. Loro fruiscono molto più di internet e del web: la nostra piattaforma IPTV non sarà gestione di contenuti lineari e VOD, ma aprirà al mondo del web su interfaccia televisiva».
13.27 Si torna su Roma con Andrea Mattei (Class Editori): «Ottimo lo switch over, ma penalizza il lato economico. Come aspetti positivi c'è il fatto della diffusione dei piccoli canali che sul digitale terrestre diventano grandi. Noi siamo peraltro multipiattaforma: abbiamo anche un canale su Sky (Class CNBC), ultimo rimasto di questo genere, ma è il momento di una scommessa forte sul DTT, senza però metterci in competizione con dei colossi, con l'obiettivo di portare qualcosa di diverso».
13.30 Ancora Ambrogetti: «Il nostro modello digitale è ora da esempio per l'Europa. Abbiamo già portato in digitale un grandissimo numero di persone: entro la fine di quest'anno un cittadino ogni tre sarà completamente digitale. Dicevo prima che abbiamo scollinato: si è passato dal 30% al 70% di diffusione a Roma; a Torino gli ascolti di Rai e Mediaset sono ritornati assolutamente stabili, ciò testimonia un utilizzo stabile del digitale. I risultati anche in termini di business sono confortanti: rispetto a un anno fa, in Sardegna, gli ascolti della generalista nel suo complesso non solo hanno tenuto, ma si sono incrementati con le nuove offerte (come per es. Rai4, Rai Storia e Rai Sport o Iris e Boing per Mediaset). Concludo dicendo che ci deve essere un nuovo modello di business: non è pensabile ad una molteplicità di canali tutti uguali, né in campo generalista né in campo tematico. Si deve guardare ai servizi e agli accessi agevolati alle nuove tecnologie digitali sperimentando dei modelli editoriali completamente diversi, in particolare per le pubbliche amministrazioni. Il bacino più ampio di pubblico deve farci capire che bisogna cambiare i modelli di business».
13.38 Video tratto dal "Che tempo che fa" successivo allo switch-over torinese con la spiegazione di cos'è il digitale di Luciana Littizzetto a Fabio Fazio.
13.41 Ambrogetti commenta il video constatando un aumento di informazione sulle reti generaliste. Concetto ribadito anche da Giampaolo Rossi di Rai Net. che poi parla del ruolo della sua divisione: «Noi ci occupiamo della net-tv e questo aspetto cercheremo di ampliare nell'ambito digitale globale. I nuovi siti dimostrano il primo passo in questo senso. Volevo poi lanciare una provocazione ad Ambrogetti: si parlava prima di Tivù e di accordo tra i grandi broadcaster. E' proprio questa la strada da seguire con più soggetti uniti, cosa possibile anche sul web. Negli States c'è Hulu che il prossimo anno raccoglierà più pubblicità della tv generalista. Quando arriverà in Italia, cosa inevitabile, come l'accoglieremo? Il futuro non sono gli UGC, ma i contenuti dei provider distribuiti su più piattaforme».
13.45 Luca Tomassini riprende quest'ultimo concetto per ribadire che «Telecom Italia sta lavorando proprio all'infrastruttura che consentirà questo nuovo assetto digitale». Conclude Andrea Mattei che annuncia più «interattività e servizi, ma anche nuovi contenuti sia autoprodotti che in accordo con altri operatori, che ci potrebbero permettere in futuro di lanciare anche nuovi canali».
13.49 Viene dato appuntamento al 24 e 25 Novembre per la Seconda Edizione di BBF/Expo Comm 2009 che si svolgerà alla Nuova Fiera di Roma.
13.52 Le conclusioni affidate a Paolo Romani (con un videomessaggio): «Si è passati da una ex-capitale alla capitale: lo switch over prima a Torino, poi a Roma. Il digitale cambierà il modo di vedere la televisione, ma in modo progressivo: i precedenti governi volevano fare uno switch nazionale il 12-12-2012, noi abbiamo preferito uno switch per regioni, divenendo un esempio per l'Europa».
13.55 Segue l'intervento di Stefano Mannoni, commisario Agcom: «Ha ragione Romani a dire che siamo punto di riferimento per l'Europa. In primis per l'isofrequenza: l'SFN ha consentito una forte razionalizzazione dello spettro. Poi un dividendo digitale generalizzato a livello nazionale con la messa a gara di 5 multiplex: su tre c'è una asimettria solo per nuovi entranti, sugli altri due possono concorre tutti. Il terzo caposaldo è il sistema di gara: asta o beauty contest? Con il primo si ha un valore oggettivo per valutare, ma abbiamo visto che non era pensabile valutare questo aspetto per una competizione di nuovi entranti con i vecchi. Abbiamo già visto questo nella telefonia mobile 3g con il nuovo entrante H3G che ancora deve onorare le sue garanzie. Abbiamo quindi scelto il modello beauty contest (concorso di bellezza) con una maggiore discrezionalità sulla scelta, con una garanzia di trasparenza rappresentato da un rigido regolamento di gara».
14.04 Prima della chiusura Mannoni aggiunge che «le prossime attività dell'Autorità sarà regolamentare il piano delle frequenze. Oltre alle tv nazionali (che hanno già dovuto cedere almeno un multiplex) saranno anche valutati i destini delle frequenze delle tv locali, con casi gestiti in modo singolo per non penalizzare nessuno».
14.09 Termina l'edizione 2009 del Forum Europeo sulla Tv Digitale, che abbiamo parzialmente seguito in diretta grazie a Simone Rossi, inviato in loco, che ringrazio pubblicamente anch'io.
Giorgio Scorsone
per "Digital-Sat.it"
per "Digital-Sat.it"
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