Che Rupert Murdoch volesse comprare Mediaset non è una novità. Più volte nella sua storia la tv del gruppo Fininvest, dalla metà degli anni Novanta a oggi, ha suscitato l'interesse del magnate australiano di News Corp. Sono stati molteplici gli incontri tra i due imprenditori, che si stimano, si rispettano ma che sono anche acerrimi avversari da quando il Biscione è entrato nel business del digitale terrestre, che prevede il pagamento di abbonamenti per la visione di alcuni canali e programmi sulla falsa riga di quello che fa Sky Italia sul satellite. A riportare d'attualità l'argomento è stato Tarak Ben Ammar, che durante il programma Niente di Personale, andato in onda venerdì 25 su La 7 (emittente dice, si dice, sia nel mirino del finanziere franco-tunisino) ha dichiarato come «Murdoch, per due volte, è stato sul punto di comprare Mediaset da Berlusconi». E se lo dice lui, che conosce entrambi i protagonisti, con i quali fa anche affari (Ben Ammar e Berlusconi sono soci in Nessma Tv) significa che la cosa era davvero a un passo dalla conclusione.
«La prima volta l'ho battuto io: lui (Murdoch, ndr) voleva comprare una maggioranza e Berlusconi voleva vendere una minoranza. E io ho vinto portando una cordata di minoranza (Al Waleed, ndr)», ha specificato Ben Ammar, che è anche produttore cinematografico e operatore televisivo (a lui fa capo Sportitalia) oltre che consigliere di Mediobanca e Telecom. «La seconda volta è stato Berlusconi a voler vendere: aveva dato anche la mano a Murdoch ma i figli gli hanno detto che loro non volevano essere eredi, che non volevano i soldi ma volevano lavorare». Ci sarà mai una terza occasione?
