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Mediaset, Basta miniserie, viva il tv-movie

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Fonte: La Stampa

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Televisione

Novità delle novità. Dalla prossima stagione Mediaset non produrrà più le miniserie, il più famoso tra i generi della fiction, una specialità tutta italiana fatta di due serate a volte una di seguito all?altra. A sostituirla il tv-movie, un film di cento minuti fatto apposta per la tv e possibilmente curato come un vero prodotto cinematografico.

L?annuncio l?ha dato Alessandro Salem, direttore dei contenuti Mediaset, presentando il nuovo direttore della fiction Giancarlo Scheri, ex capo di Retequattro.

Due o tre le ragioni di questo cambio di rotta. La prima è che mentre la miniserie non si vende all?estero o sulle piattaforme satellitari, il tv-movie va fortissimo sul mercato.

La seconda è che da un tv-movie si può partire per costruire una serie lunga di 6 o di 13 puntate.

La terza è che un tv-movie si piazza in palinsesto più facilmente, consente una contro-programmazione più agile, può perfino evitare l?inutile scontro miniserie contro miniserie, tipico della battaglia tra Rai e Mediaset. Dunque tv-movie.

E per far vedere che fanno sul serio nella ricerca di una qualità alta, quelli di Mediaset hanno convocato Gabriele Muccino, il quale dovrebbe preparare un progetto sul modello della commedia inglese alla Quattro matrimoni e un funerale da trasformare poi, sotto il suo controllo, in una serie.

Anche Ficarra e Picone sono stati contattati per mettere in cantiere una serie comica. Nonostante la riduzione complessiva degli investimenti, Mediaset sulla fiction ha messo più soldi dell?anno scorso: 250 milioni di euro contro 220, per un totale di 500 ore pari a 120-130 serate perché, spiegano, in Italia siamo arrivati a un buon livello produttivo per cui la fiction è diventata un investimento commercialmente redditizio.

Tra i film-tv più interessanti quelli del filone «civile» su fatti e persone che hanno fatto la nostra storia, appannaggio del produttore Pietro Valsecchi. Valsecchi, oltre a fare Macelleria Diaz sul G8 di Genova, L?aviatore con Raul Bova sulla shoah per la Giornata della Memoria, forse un film-tv su Vermicino e la morte del piccolo Alfredo, ne farà uno su Franco Basaglia, lo psichiatra che ha liberato i matti dal manicomio: a interpretarlo vorrebbe Sergio Castellitto.

Più importanti dei tv-movie, però, sono le serie lunghe, serie che potranno nascere dai nuovi tv-movie o che avranno una origine autonoma. Quattro i filoni: azione e indagine, commedia, filone sentimental-femminile, filone giovanile, tutto da inventare, per il quale si stanno preparando le 6 puntate de I liceali.

Ci sarà anche una serie di sulla mafia intitolata a Tommaso Buscetta e interpretata da Michele Placido: non è un vero filone, la mafia, ma, per nostra disgrazia, torna in tv almeno con uno o due titoli all?anno perché continua a riguardarci da vicino. Sabrina Ferilli potrebbe fare 6 puntate su una che di giorno fa la tata e di notte la spogliarellista.

Diego Abatantuono altre 6 su uno dei suoi personaggi più celebri. Daniele Pecci sarà il protagonista della serie «Crimini bianchi» sulla malasanità. Raul Bova di quella sui servizi segreti. Daniele Litotti di quella sul NOE, il nucleo ecologico dei carabinieri. E? probabile che, dopo il film-tv sul Piper, i Vanzina curino la supervisione di 6 puntate sugli anni 60 e 70.

Certa la collaborazione tra Mediaset e Sky per ricavare una serie dal film Quo vadis baby? di Gabriele Salvatores e un?altra dal film Romanzo criminale di Michele Placido. La coppia Ferilli-Bisio di Due imbroglioni e mezzo torna e raddoppia.

Simonetta Robiony
per "La Stampa"

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