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Rai, accordo in CdA su piano editoriale e industriale

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Fonte: Il Velino

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Televisione
  mercoledì, 23 gennaio 2008
Claudio Cappon, dg RaiIl consiglio di amministrazione della Rai nella seduta di oggi ha approvato all’unanimità il nuovo piano editoriale. Una vera e propria rivoluzione copernicana dei palinsesti della tv di Stato che “troverà iniziale applicazione dalla stagione televisiva 2008-2009” e sulla quale il consiglio si è interrogato per mesi prima del via libera. In cosa consiste “la rivoluzione copernicana” promossa dal vicedirettore generale Giancarlo Leone? “Riqualificazione dell’offerta”, “riposizionamento dei canali”, “maggiore riconoscibilità del servizio pubblico” sono le parole d’ordine che introducono il testo. Il tutto – condito da un “coerente restyling grafico” - per raggiungere “il primato di interesse, di gradimento, di soddisfazione di tutti i pubblici tv”. La filosofia di fondo del piano è essere il “volano della cultura televisiva e la matrice dei modelli di riferimento della offerta tv, nella convinzione di dover fornire ai pubblici soprattutto ciò che a essi manca e non soltanto ciò che essi si attendono”.
 
Il primo imperativo del nuovo Piano editoriale della Rai sarà azzerare le rendite di posizione decennali nel palinsesto, eliminare i feudi consolidati nel tempo e riportare creatività sugli schermi e puntualità (si parla di “durate congrue dei programmi non superiori a due ore in prime time” e della “riapertura di spazi di programmazione di seconda serata a partire dalle 23”). Basta poi ai programmi culturali che fanno le ore piccole. Il tutto per arginare l’avanzata di Sky e l’emorragia di giovani (e di maschi) dall’audience della tv di Stato. L’età media dello spettatore Rai è infatti 51 anni (per Mediaset siamo a 45), e non si notano grandi differenze nel posizionamento di RaiUno, RaiDue e RaiTre. Un pubblico che il dg Claudio Cappon di recente ha definito “mediamente anziano e mediamente femminile”.
 
Per l’informazione è previsto un programma d’approfondimento in prima serata a cura del Tg1, spazio poi alle “Morning news” regionali (30-60 minuti) su RaiTre e via libera all’individuazione di una sola rete per fascia oraria per i notiziari di mezza sera-notte. Poi, sempre nel nuovo piano editoriale, si parla di “rivalutazione dell’audience rispetto alla share”, di ottimizzare l’offerta di Fiction e Cinema, del recupero della produzione e della progettualità interna, si ipotizza la nascita di una struttura dedita all’intrattenimento, e si invita il management alla ricerca di nuovi talenti (la Rai ha appena riaperto ai concorsi). Un piano che dovrà inoltre combattere la lievitazione dei costi registrata negli ultimi anni, ridurre sprechi e diseconomie e valorizzare asset industriali: “Entro il 2010 – è la speranza di Cappon – speriamo in un forte contenimento dei costi della programmazione, almeno 150 milioni di euro”. L’inizio di un processo che ora si concretizzerà in una dozzina di delibere che a cascata ridisegneranno l’intero palinsesto rendendolo più fluido, eliminando i doppioni, diversificando l’offerta e puntando forte sulla riscoperta della mission di servizio pubblico.

Oltre al piano editoriale, il cda ha trovato la quadra anche sul piano industriale. È stato approvato all’unanimità un ordine del giorno che promuove “l’impostazione di rigore gestionale del piano industriale approvato nella seduta del 24 ottobre scorso” e che di fatto accoglie alcuni degli “emendamenti” proposti dal consigliere Angelo Maria Petroni. Emendamenti che riguarderanno in particolare “i rapporti con altri operatori televisivi, la generazione di ricavi incrementali rispetto alle fonti tradizionali, la valorizzazione dei prodotti Rai su tutte le piattaforme, anche in modalità non gratuite”. Il piano industriale riveduto e corretto arriverà presto al settimo piano e verrà sottoposto al cda per il varo finale. Il miracolo della mediazione per Cappon, soprattutto considerando le giornate caldissime di Palazzo. Uno spiraglio di luce per una Rai che per una volta si scrolla di dosso la politica e guardandosi dentro e fuori si rimette a camminare.
 
Gianluca Vacchio
per "Il Velino"

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