Il commento - Il confronto politico su Sky cambierà per sempre i talk show della tv generalista?
News inserita da: Giorgio Scorsone (Giosco)
Fonte: Digital-Sat (original)
Ieri sera è andato in scena (termine corretto vista la location scelta per l’evento) il confronto tra i 5 candidati alle cosiddette “Primarie del centrosinistra“: Tabacci, Puppato, Renzi, Vendola e Bersani si sono ritrovati insieme a rispondere alle stesse domande per due ore di confronto serrato su vari temi dell’agenda politica. Ad organizzare il tutto – come si sa – è stata Sky Tg24, il canale all news di Sky, per opera di uno dei suoi volti di punta, Gianluca Semprini, chiamato a “moderare” gli animi che per la verità non si sono quasi mai scaldati.
Non intendo parlare dei contenuti né di chi avrebbe vinto o perso lo scontro televisivo e politico. Voglio però analizzare brevemente l’evento dal punto di vista prettamente televisivo e giornalistico, vista la grande novità del format e la scelta di andare su Sky che ha fatto storcere più di un naso in quel di Viale Mazzini.
Innanzitutto il format: cinque leggii trasparenti, i candidati in piedi, disposti uno di fianco all’altro. Di fronte a loro una platea nutrita di sostenitori dei cinque oratori, insieme a vip (è stato difficile non notare in seconda fila la presenza di Alba Parietti) e di volti noti della pay tv (accanto alla Parietti c’era ad esempio l’ex direttore Emilio Carelli). A “presiedere” il pubblico, dicevamo, Gianluca Semprini, presentatore e intervistatore dei cinque con una serie di domande a volte uguali e a volte personalizzate. In più una serie di regole più o meno ferree concordate e sottoscritte dai cinque protagonisti, come il tempo di risposta variabile da 60 a 90 secondi.
Un format del genere – è bene ricordarlo – in Italia non s’era mai visto.
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Giorgio Scorsone
per "Digital-Sat.it"
(twitter: @giorgioscorsone)
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