In che senso?
«Un giorno ero andato in trasferta a Roma, per un Roma-Inter. Quel giorno a Milano esplose il palazzo affianco a quello in cui vivevo io».
Angelo Carosi è legato al pallone in maniera molto stretta, evidentemente. Anche per il mestiere che fa: lavora per Sky ed è il regista delle partite di cartello, quelle più importanti, come il derby dell'altra sera. Racconta gli eventi attraverso le immagini, riscrivendoli in diretta come tosse un film. E per questo è l'uomo che forse meglio di tutti, oggi, conosce i segreti del rapporto tra calcio e tv. «Un rapporto che è cambiato in maniera pazzesca. Fino a qualche anno fa, il calcio era una partita da raccontare, ora è uno spettacolo da descrivere. E questo anche grazie alle infinite possibilità tecnologiche di cui dispone la tv».
Come la spidercam?
«Esattamente, come la Spider-cam. Che è uno strumento eccezionale, che ti dà la possibilità di riprendere in verticale e di scarrellare da destra a sinistra, un gioiello tecnologico che trasmette in fibra ottica con una qualità pazzesca. Sapete perché si chiama cosi?»
No.
«Si chiama cosi perché la prima volta è stata utilizzata in maniera massiccia per girare il film Spider-man , A me piace ricordare l'origine cinematografica di questo strumento, e di molti altri che utilizziamo, perché è significativa del modo in cui cerchiamo di raccontare l'evento. Come una storia, come un film. Soffermandoci sui dettagli, sulle espressioni, toccando il gossip, a volte, ma senza scadere, e poi tornando sulla trama, la partita. Questo ci è possibile solo grazie alle evoluzioni tecnologiche. Perché le espressioni, i gesti, il gossip, c'erano anche trent'anni fa. Solo che non si riuscivano a cogliere, con la nitidezza di oggi».
Un esempio?
«Di scene come il famoso "quattro a zero, zitti e a casa" di Totti contro la Juventus, nella storia del calcio ce ne saranno stati a centinaia».
Ma non c'erano telecamere nei paraggi.
«Sfortunatamente no».
Qual è stato il dettaglio più bello che è riuscito a mandare in diretta?
«Penso che il "4-0 e tutti a casa" di Totti sia stato un momento molto bello sul piano narrativo. Ma tutta quella partita fu un bel film da vedere».
Quali sono i personaggi più televisivi, quelli che comunicano di più?
«In Italia abbiamo dei giocatori di un'espressività straordinaria. I migliori sono Totti, Del Piero e Gattuso. Ma ce ne sono molti».
Se potesse chiedere a Sky e alla Lega Calcio un'innovazione per migliorare il racconto di un match, cosa chiederebbe?
«Senza dubbio il permesso di mettere due telecamere fisse nello spogliatoio con il breef dell'allenatore prima della partita. Facciamo qualcosa del genere con la Primavera e dà ottimi risultati. In Serie A sarebbe straordinario: mostrerebbe meglio gli uomini che ci sono dietro ai calciatori, la parte umana è un lato positivo del calcio. Aiuterebbe anche a capire le tensioni e le paure... Ma so che il calcio è sacro, e certe cose non potremo mai farle».
per "La Repubblica"
Un video esplicativo sul montaggio e l'utilizzo della Spider Cam