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In molti avevano fatto il nome di Sky, ma mai in via ufficiale. Ieri, invece, nel corso della trasmissione radiofonica "Modem" (in onda sulla Rete Uno della RTSI e ascoltabile anche in questa pagina), Danilo Mansi, direttore di Heikon SA (società di produzione televisiva che ha ceduto i diritti alla TSI), ha esplicitamente confermato che a richiedere la cancellazione del posticipo dai palinsesti di TSI 2 sono state Sky ed anche Mediaset.
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«Come andrà a finire la vicenda? In tutta sincerità non lo so - ha aggiunto Andreas Wyden, responsabile del Dipartimento dello sport della Rtsi -, noi abbiamo firmato un regolare contratto e pagato i diritti. Della vicenda ora si sta occupando il nostro ufficio legale. Lâaugurio è che si giunga a una soluzione positiva della questione e che si risolva questo problema che è stato posto da Sky e Mediaset».
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la puntata di MODEM del 20 Ottobre
Il nocciolo della questione è il cosiddetto spillover, termine tecnico che indica lo sconfinamento del segnale fuori dalla nazione di pertinenza, che danneggerebbe - secondo i broadcaster italiani - la vendita e la commercializzazione della loro offerta nelle zone raggiunte dal segnale svizzero in alcune zone di confine della Lombardia.
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Wyden esclude che venga depotenziato il segnale della Tsi per evitare che arrivi in Italia, unâipotesi che potrebbe essere proposta da chi non vede di buon occhio trasmissioni del campionato sulla televisione rossocrociata. «Esistono convenzioni europee ben precise che riguardano la potenza di ogni ripetitore, in particolare di quelli vicini ai confini degli Stati - sostiene ancora - E in ogni caso per compiere questa opera deve essere presa una decisione dal governo svizzero. Noi non possiamo fare nulla».
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«Ma soprattutto - aggiunge Wyden - la Tsi ha il diritto di tutelare tutti i cittadini svizzeri. Quindi è giusto che il nostro segnale raggiunga tutti. Non possiamo pensare allâipotesi di depotenziare il segnale e quindi di togliere anche a una sola persona del nostro Paese la possibilità di seguire le trasmissioni della Tsi».
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Quindi, se il segnale non può essere diminuito, la discussione tra le parti passa sul contratto sottoscritto per poter trasmettere gli incontri del campionato tricolore. E gli svizzeri da questo punto di vista si sentono forti. «Abbiamo sottoscritto un regolare contratto con Media Partners, lâagenzia che gestisce i diritti - spiega il dirigente della Tsi - conforme a tutte le normative europee in vigore per accordi come quello che è stato siglato per la serie A italiana. Ribadisco che ora della questione si dovranno occupare i nostri legali».
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