Ci siamo anche noi. Gli operatori telefonici che hanno lanciato la IP Tv, la tv via cavo telefonico e Internet, Telecom Italia, Fastweb e Wind (Tiscali ha chiuso la sua), hanno costituito l'associazione IP Tv. Ne sarà presidente Giovanni Moglia, direttore degli affari legali e regolamentari di Fastweb.
«Il primo obiettivo in ordine di tempo - spiega Moglia - è quello di far entrare la nostra piattaforma, aperta a tutti gli editori, all'interno della campagna informativa che sarà lanciata nelle aree territoriali dove sarà spento il segnale analogico».
Con il decoder "ibrido" in vendita da tempo è possibile sia ricevere tutti i canali digitali terrestri gratuiti sia usufruire dei servizi avanzati della IP Tv, come il video-on-demand e quello per rivedere quanto trasmesso dalle reti nazionali negli ultimi giorni. «Occorre favorire il processo di transizione alle tecnologie digitali in un contesto di neutralità tecnologica e occorre incentivare gli investimenti finalizzati allo sviluppo dei servizi IP Tv» aggiunge Moglia.
Esemplare il caso della Francia: con un'Iva agevolata al 5% ha permesso di raggiungere oltre due milioni di abbonati alla IP Tv, sui cinque milioni di utenti europei. In Italia, al contrario, le IP Tv sono state colpite, insieme a Sky, dal raddoppio dell'Iva dal 10 al 20%, che da fine gennaio graverà anche sui loro abbonati (complessivamente al di sotto dei 500mila). «Vogliamo far sapere a tutti gli italiani - sottolinea Moglia - che, al momento dello switch off, non hanno solo l'alternativa tra terrestre e satellitare. Con il decoder IP Tv possono avere sia l'offerta terrestre gratuita che quella di Sky a pagamento, con tutto il calcio e il cinema».
Entro breve tempo dovrebbe essere disponibile sui decoder dell'IP Tv anche l'offerta a pagamento di Mediaset. Un obiettivo di medio termine è quello di arrivare a un unico decoder per i vari servizi rispetto agli attuali terminali "targati" Fastweb o Telecom Italia, da collegare poi alle rispettive reti. «Il punto di forza dell'IP Tv - continua Moglia - è la sua capacità di liberare il telespettatore dalla rigidità dei palinsesti. Tutti i contenuti sono sempre disponibili ed è l'utente che decide cosa guardare e quando».
La nuova associazione propone l'IP Tv come piattaforma distributiva non in concorrenza con le altre piattaforme. Un altro obiettivo dell'associazione è quello di trovare accordi con i produttori di contenuti, finora piuttosto diffidenti verso tale mezzo a vantaggio dell'home video, ancora nettamente preferito dalle majors di Hollywood. Gli operatori IP Tv chiedono di poter offrire i film in contemporanea all'home video «per combattere il download illegale, a vantaggio di tutti». Non sarà facile.
Marco Mele
per "Il Sole 24 Ore"
(22-01-09)