Academy è il primo vero metro di valutazione dei talent show nazionali. Ormai di programmi basati sui casting ne abbiamo visti tanti negli ultimi anni e nonostante non mietano successi pazzeschi (in calo persino il successo di Amici, seppur virato verso il reality), vengono proposti in maniera esponenziale, da anni anche nelle produzioni italiane sul satellite. Come dicevamo in altri articoli, la tv oggi sente il bisogno di avere nuove leve che diano nuovo valore al mondo dello spettacolo, promuovendo l'interesse per forme d'arte che ormai erano state totalmente surclassate dal chiacchiericcio dei cattivi sentimenti e poco altro.
Se attrarre nuovo pubblico o riattrarre quello perso negli anni coltivando nuove nicchie è l'obiettivo di Raidue, ci riuscirà con questo talent abitato ad occhio e croce da personaggi profondamente non televisivi, ballerini formati prima ancora che personaggi, selezionati in questi giorni nella fase di provini che stiamo vedendo dal lunedì di pasquetta. I partecipanti sono ragazzi che hanno la faccia di quelli che sono lì non per dare amplificazione al loro ego, ma alle loro freschissime doti di movimento corporeo su discipline di danza molto variegate.
Gli ingredienti sono tutti in campo: tre giudici non particolarmente televisivi (pure loro) che reggono bene il ruolo di selezionatori severi in modo tecnico e relativamente emotivo, una conduttrice come Lucilla Agosti che ha da sempre dimostrato fin dai tempi di All Music di saper reggere tante situazioni televisive con grande versatilità, e tantissimo bel ballo. Negli eccessi fumosi del nulla, la semplicità del talento presentato su sfondo nero (lo stesso di X Factor) ci fa venire i brividi d'emozione, ma alcuni potrebbero non divertirsi più di tanto, per cattiva abitudine. Programmi come questi, se imposti con intelligenza e attenzione alla qualità, ci rieducheranno (lentamente) al sacro valore dell'arte.
Se attrarre nuovo pubblico o riattrarre quello perso negli anni coltivando nuove nicchie è l'obiettivo di Raidue, ci riuscirà con questo talent abitato ad occhio e croce da personaggi profondamente non televisivi, ballerini formati prima ancora che personaggi, selezionati in questi giorni nella fase di provini che stiamo vedendo dal lunedì di pasquetta. I partecipanti sono ragazzi che hanno la faccia di quelli che sono lì non per dare amplificazione al loro ego, ma alle loro freschissime doti di movimento corporeo su discipline di danza molto variegate.
Gli ingredienti sono tutti in campo: tre giudici non particolarmente televisivi (pure loro) che reggono bene il ruolo di selezionatori severi in modo tecnico e relativamente emotivo, una conduttrice come Lucilla Agosti che ha da sempre dimostrato fin dai tempi di All Music di saper reggere tante situazioni televisive con grande versatilità, e tantissimo bel ballo. Negli eccessi fumosi del nulla, la semplicità del talento presentato su sfondo nero (lo stesso di X Factor) ci fa venire i brividi d'emozione, ma alcuni potrebbero non divertirsi più di tanto, per cattiva abitudine. Programmi come questi, se imposti con intelligenza e attenzione alla qualità, ci rieducheranno (lentamente) al sacro valore dell'arte.
Kaos
per "Digital-Sat.it"
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