''Jonathan, sulle tracce dell'avventura'' ogni giorno alle 12.15 su IRIS

Negli Anni ’80 Ambrogio Fogar con Jonathan, dimensione avventura vinse la sfida di portare nelle case degli italiani le storie delle grandi spedizioni intraprese nelle regioni più affascinanti e vergini del Pianeta.

 

Oggi, dopo vent’anni, Francesca, la figlia del Capitano Ambrogio Fogar, grazie a Iris, il canale free del digitale terrestre Mediaste, propone un’inedita riedizione di quel programma entrato negli annali della televisione italiana.

 

Jonathan, sulle tracce dell’avventura, in onda dal lunedì al venerdì alle ore 12.15 è la rilettura appassionata di Francesca Fogar del diario di viaggio del padre.Lo sguardo di una donna, che ha assistito a quelle imprese da bambina. Francesca, riaccende lo spirito d’avventura che ha portato Ambrogio Fogara diventare, per il pubblico, quel simbolo di libertà identificato nel gabbiano bianco che apriva Jonathan, dimensione avventura.

 

Ancora vive, nei filmati carichi di immagini rare, il lascito del lungo viaggio nel quale Fogar e la sua troupe andavano nei luoghi più suggestivi e selvaggi del mondo, raccontando popoli e storie che oggi ancora esistono, oppure sono scomparsi a causa della civiltà e del cosiddetto progresso.

 

Un insieme di incontri con uomini straordinari - da Cesare Maestri a Reinhold Messner, da Chay Blight a Maiorca e Mayol - e il racconto delle loro imprese.

 

Le etnie dei Punan dell’Indonesia, i cacciatori di nidi di rondine nel Borneo, i Pigmei e gli Indios dell’Amazzonia, il popolo Dogon del Mali - i primi scoprire l’esistenza di una stella che soltanto 30 anni dopo sarà identificata dalle più evolute civiltà occidentali - e i viaggi sulle orme delle mitiche Croisiere Noire e Croisiere Jaune, realizzate per la prima volta nel 1930 da Andrè Citroen, attraverso il Continente nero e l’Asia.

 

E ancora il Tibet e la sua storia di resistenza, l’Alaska, da sempre terra di conquista, sono solo alcuni degli argomenti che conservano un’incredibile attualità.

 

In un’epoca in cui Internet (con GoogleMap) è in grado di mostrarci (senza spiegarli) gli angoli più nascosti del Pianeta, il collegamento naturale tra passato e presente, quest’eredità emotiva tra padre e figlia, dimostra una volta di più che la differenza non la fanno i luoghi, ma le persone.